Culture

Sei opere d'arte rubate tornano in Italia

Vasi greci, etruschi e apuli e un reliquiario del XIV secolo trafugato nel 1983 dalla cattedrale di San Lorenzo ad Alba in provincia di Cuneo. Opere d'arte rubate tornano in Italia grazie all'opera dei Carabinieri del nucleo per la protezione del patrimonio artistico. I sei pezzi, il più importante dei quali è un'hydria (brocca per l'acqua) attribuita al Pittore Vaticano 238, sono stati esposti al Consolato Italiano di New York nel primo dei molti eventi con cui le istituzioni italiane della Grande Mela hanno celebrato oggi la festa della Repubblica nell'anno della cultura italiana in America.

L'hydria a figure nere, datata circa 510 avanti Cristo e raffigurante una scena di un mito dionisiaco - il dio del vino che trasforma pirati etruschi in delfini - era stata scavata clandestinamente nel 1981 nel Viterbese. È stata restituita dal Toledo Museum of Art, mentre un cratere attico a figure rosse che i tombaroli avevano trafugato negli anni Settanta da Rutigliano in Puglia era stato acquistato dal Minneapolis Institute of Arts.

I sei pezzi venivano, oltre che da musei, da case d'aste come Christiès: sono stati presentati a New York in Consolato - ha spiegato Francesco De Angelis, professore di archeologia classica alla Columbia University - per mostrare a italiani e americani i frutti dell'accordo tra Italia e Stati Uniti che ha innescato un decennale meccanismo di collaborazione transatlantica di cui un esempio è il Pugile dal Museo Nazionale Romano in mostra da domani al Metropolitan Museum di New York.

La mostra al Consolato, presente anche l'ex governatore dello stato di New York Mario Cuomo con la moglie Matilda, ha dato il via ai festeggiamenti che hanno coinvolto l'intero 'sistema Italià a New York: dall'Enit alla Scuola d'Italia Guglielmo Marconi. All'istituto italiano di Cultura una rassegna di mobili, lettere, foto di famiglia e video che testimoniano la modernità di uno dei protagonisti del design italiano del XX Secolo, Gio Ponti, è stata affiancata da un omaggio ad Alberto Sordi con la proiezione di La Vita Difficile di Dino Risi e da un seminario su scienza e innovazione nella conservazione delle opere d'arte. Per l'Ice, seminari degustativi e un "tutorial" su come si confeziona una camicia d'autore con Nedo Bellucci della Sartoria Bellucci di Napoli. E poi Renzo Arbore: allo showman italiano, che ha letto una pagina da uno dei libri della bancarella di Rizzoli Bookstore davanti al consolato, è toccato il compito di chiudere la festa presentando in serata in Consolato un concerto di Joe Locke e Edmar Castaneda a cura di Umbria Jazz.