Culture

Speciale Garzanti, dalle interviste agli autori alle proposte di inizio anno

di Chiara Giacobelli

L'approfondimento dedicato alla casa editrice Garzanti. Ecco le ultime pubblicazioni

Il 2021 porta con sé una novità legata al mondo dei libri e dell’editoria. Prende infatti avvio questo mese una rubrica che ci porterà a scoprire i retroscena della nascita di un romanzo, concentrandoci di volta in volta su una casa editrice diversa. L’idea nasce dal desiderio di accendere i riflettori sulle figure e i soggetti che operano dietro al mondo della letteratura, nella speranza che possa contribuire a una sensibilizzazione nei confronti della Cultura.

Per il mio primo speciale ho scelto la Garzanti, una delle più antiche e prestigiose case editrici italiane. Oggi fa parte del Gruppo Editoriale Mauri-Spagnol (GeMS), ma la sua lunga storia ha inizio nel lontano 1938, quando Aldo Garzanti acquistò l’allora Fratelli Treves Editori. Durante tutto l’arco del Novecento fu grazie all’acume dei proprietari e degli editor se alcuni tra i più celebri scrittori che oggi conosciamo videro stampate le proprie pubblicazioni: Gadda, Pasolini, Parise, Volponi, Soldati, Faulkner, Capote, Canetti, solo per citarne alcuni.

Tra le operazioni editoriali più fortunate si ricordano le apprezzatissime Garzantine – enciclopedie monovolume che si sono imposte come un marchio di riferimento tra le enciclopedie tematiche – ai classici di ogni tempo, dalla saggistica ai più importanti autori italiani e stranieri dell’età contemporanea.

Quali le proposte che la Garzanti lancia sul mercato per questo 2021 ancora tutto in divenire?

I titoli da nominare tra i bestseller recenti sono davvero molti; tra questi non si possono dimenticare Una terra promessa di Barack Obama, Il profumo sa chi sei di Cristina Caboni, Io sono Ava di Erin Steward, Le signore in nero di Madeleine St John e ovviamente le mitiche indagini del maresciallo Maccadò di Andrea Vitali. Per quanto riguarda invece le ultime pubblicazioni, ricordiamo Il bosco. Istruzioni per l’uso di Peter Wohlleben, Una madre non sbaglia di Samantha M. Bailey e Il giardino dalle mille voci di Ewald Arenz.

In questa sede, però, ho scelto per voi cinque titoli che ho avuto modo di leggere – alcuni in anteprima – e che mi hanno particolarmente colpita, emozionata, interessata. Vi lascio quindi alla mia selezione del mese, all’interno della quale spazieremo dalla saggistica impegnata ai romanzi del benessere, dai grandi classici alla storia. Buona lettura!

  1. Basta un caffè per essere felici di Toshikazu Kawaguchi

1   Basta un caffè per essere felici[1051]
 

Quando a marzo dello scorso anno la Garzanti pubblicò il romanzo d’esordio dello sceneggiatore e regista giapponese Toshikazu Kawaguchi, dal titolo Finché il caffè è caldo, nessuno si aspettava un successo del genere. Probabilmente lo stesso autore non avrebbe mai pensato di arrivare a vendere oltre un milione di copie solo nel suo Paese in un periodo di tempo tanto breve, eppure l’originale caffetteria protagonista del romanzo ha stregato proprio tutti. Anche in Italia ha venduto oltre 100.000 copie e da 44 settimane è in classifica in Narrativa Straniera.

A metà tra il realismo magico e lo stile onirico tanto caro al Giappone, oscillando tra la ricerca del benessere e una via di fuga dalla quotidianità, i libri di Kawaguchi rientrano in quella tipologia di letture che fanno stare bene, giocando anche sul fascino che l’Oriente esercita da sempre sugli Occidentali.

Così, era inevitabile che arrivasse in libreria l’atteso seguito del primo romanzo, ancora una volta pubblicato in Italia da Garzanti: Basta un caffè per essere felici ci riporta nell’unica caffetteria al mondo in cui è possibile sedersi a un tavolo e ritornare indietro nel passato, oppure viaggiare avanti nel futuro; scopo dell’esperienza è rivivere i momenti cruciali della nostra esistenza, quelli che hanno generato rimpianti, o che hanno lasciato interrogativi aperti.

Tuttavia, la profondità di questo romanzo sta nell’impossibilità di cambiare i fatti: il tempo scorre veloce – fino a quando il caffè resterà caldo – e le persone che oggi non sono più nella nostra vita appaiono di nuovo lì, davanti a noi; eppure, non c’è nulla che si possa fare per modificare il corso delle cose. Nulla, se non imparare a perdonare, ad accettare i propri errori, a lasciar andare il peso del passato. Ecco, allora, che un libro apparentemente leggero e ludico si trasforma in un insegnamento filosofico dalle cui pagine si esce accresciuti, fortificati, con qualche consapevolezza in più.

Scoprite insieme ai personaggi creati dalla penna di Kawaguchi qual è la vostra personale storia mai dimenticata e quali porte restano ancora da chiudere prima di poter essere davvero felici…

  1. La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles

2   La biblioteca di Parigi[1052]
 

Ecco un altro di quei romanzi che ha saputo catturare il cuore di milioni di persone ed anche il mio, forse perché il libro è ispirato a fatti realmente accaduti. The Guardian lo definisce senza remore “il libro più desiderato degli ultimi anni”, mentre per il Publishers Weekly si tratta del “caso editoriale dell’anno”.

A mio parere sono tre gli elementi che lo rendono vincente sin dalla scelta del titolo e della copertina: il potere dei libri, che qui diventano veri e propri protagonisti delle vicende narrate, in grado di cambiare il corso della storia; Parigi, una città che ammalia sempre, in qualunque epoca e situazione la si racconti: io sono forse di parte, ma ambientare un libro a Parigi come non può renderlo già suggestivo di per sé? Infine il tema della Shoah, fortunatamente ancora in grado di suscitare interesse non soltanto nei lettori di una certa età, ma anche nelle nuove generazioni.

È proprio grazie a romanzi come questo, in cui un dramma storico senza precedenti – e si spera senza repliche – viene raccontato attraverso il filtro dell’arte, della cultura e di un’amicizia tra donne, che si continua a ricordare parteggiando per chi ha avuto il coraggio di contrastare la follia nazista. In questo caso è Odile, la protagonista, a incarnare il simbolo della lotta e della ribellione, non soltanto in nome di una solidarietà e di un’umanità che permeano l’intera opera, ma anche per salvare la letteratura.

I suoi amati libri diventano allora i compagni che la sostengono nei momenti di difficoltà e la biblioteca di Parigi si trasforma in un luogo straordinario in cui ogni cosa, se davvero voluta, può accadere; non già per magia, ma grazie alle azioni reali che noi uomini e donne, quando siamo degni di chiamarci tali, possiamo e dobbiamo compiere.  

  1. Il mistero della pittrice ribelle di Chiara Montani

3   Il mistero della pittrice ribelle[1053]
 

Questo è un titolo che vorrei consigliarvi poiché mi è piaciuto particolarmente nella sua capacità di unire la suspense del thriller e del mistero con la seduzione di un’ambientazione storico-artistica. “Chiara Montani non scrive, dipinge!” dice di lei il collega Marcello Simoni. È anche per questo se ho deciso di intervistarla e di lasciare che sia lei stessa a raccontarvi il suo lavoro.

“Da appassionata d'arte, sono particolarmente sensibile al fascino del Rinascimento e in particolare di Firenze, il luogo dove tutto ebbe inizio. La mia idea era dunque quella di ambientare il racconto fra le vie della città medicea, al tempo in cui erano pervase da un fervore creativo che ha avuto pochi eguali nella storia, e di condurre il lettore dentro le botteghe degli artisti, mettendolo a parte dei loro segreti, dei loro discorsi e delle loro sperimentazioni.

I lati oscuri di quell'epoca, le trame politiche, le intolleranze religiose, le atmosfere dei circoli neoplatonici, la caccia agli antichi manoscritti formavano inoltre lo sfondo perfetto per una storia nera, costellata di delitti e misteri. Ho dedicato molta cura alla ricostruzione delle vicende storiche e artistiche del tempo: era mia intenzione che la trama, infatti, pur essendo di fantasia, non contraddicesse mai quanto realmente accaduto.

Riguardo a Piero della Francesca, l'artista più inafferrabile della storia dell'arte, nonché fine intellettuale e matematico, non ho mai avuto dubbi che fosse lui il protagonista ideale per la vicenda che avevo in animo di raccontare. E non mi è stato difficile disegnare la sua personalità basandomi, più che sulla sua lacunosa biografia, sulle suggestioni provate davanti alle sue enigmatiche geometrie dipinte”.

Il mistero della pittrice ribelle è il romanzo d’esordio di Chiara Montani e vi aspetta in libreria.

  1. Trilogia della libertà. La fattoria degli animali, 1984 e Omaggio alla Catalogna di George Orwell

4   Trilogia della libertà di Orwell[1054]
 

Abbiamo già detto che i classici costituiscono una colonna portante della Garzanti, poiché non si può guardare alla letteratura contemporanea senza conoscere quella passata. Pertanto, la casa editrice realizza anche dei progetti editoriali speciali su alcuni autori intramontabili; in questo primo mese del 2021 Garzanti propone un’iniziativa che vede protagonista assoluto George Orwell.

Artista sempre avanti con i tempi, visionario e geniale nel cogliere elementi che puntualmente sono diventati realtà negli anni successivi all’uscita delle sue opere, Orwell – pseudonimo di Eric Arthur Blair – è ancora oggi uno degli autori più venduti e ristampati di sempre. Forse che il suo controllo estremo esercitato sulle masse in 1984 non dipinga proprio scenari che abbiamo visto verificarsi con le dittature, e che tuttora continuano ad esistere attraverso modalità più subdole, ma non per questo meno preoccupanti? O qualcosa è cambiato da quando un gruppo di idealisti ne La fattoria degli animali compiva una rivoluzione in nome della giustizia e dell’uguaglianza, per poi cadere esso stesso dentro le logiche della corruzione e dell’arroganza proprie del potere?

Orwell è un autore più che mai attuale, ecco perché il mio consiglio è di leggerlo e rileggerlo a distanza di tempo. Il primo volume dato alle stampe si intitola Trilogia della libertà e racchiude i tre capolavori che tutti noi dovremmo conoscere: Omaggio alla Catalogna, La fattoria degli animali e 1984. Il bel volume presenta una prefazione a cura di Pierluigi Battista.

Di pari passo gli stessi romanzi escono anche in tre versioni tascabili che si caratterizzano per il testo a fronte in lingua inglese e nuove traduzioni, rispettivamente di Andrea Rizzi, Claudia Durastanti e Bianca Bernardi. Il formato pocket è utile e maneggevole, ma non inficia la lettura poiché il carattere all’interno mantiene la giusta grandezza.

Infine, sono stati pubblicati nella collana I Piccoli Grandi Libri altri due scritti di Orwell meno conosciuti, ma forse proprio per questo motivo essenziali da scoprire. Si tratta di La neolingua della politica e Memorie di un librario, entrambi in un’edizione pratica ed economica. Insomma, una vasta scelta per omaggiare un grande scrittore assolutamente da leggere e studiare.

  1. La sola colpa di essere nati di Gherardo Colombo e Liliana Segre

5   La sola colpa di essere nati[1055]
 

Concludiamo questa selezione con un libro realizzato sotto forma di intervista che ho amato molto, prima di tutto per la stima che nutro nei confronti di Liliana Segre e poi per la rilevanza delle domande formulate da Gherardo Colombo, la cui esperienza nel campo delle inchieste “scomode” è altrettanto degna di apprezzamento.

Dal 2009 Colombo è anche Presidente della casa editrice Garzanti, perciò lascio ai due protagonisti di questo valido libro, che consiglio ai lettori di tutte le età e le provenienze sociali, la parola per raccontarlo.

 “Seguo Liliana Segre da quando ho cominciato a testimoniare la sua esperienza di sopravvissuta – racconta Colombo nelle prime pagine dell’opera – Anche perché esiste una sorta di liaison intellettuale: entrambi, infatti, incontriamo ogni anno migliaia di studenti, recandoci nelle scuole a parlare di giustizia. (…) Credo si possa comprendere quanto affascinante mi sembrasse l’opportunità di dialogare con Liliana, che era stata suo malgrado protagonista, a proposito dei giorni in cui la discriminazione raggiunse la sua iperbole e delle conseguenze che creò nella vita di tante persone”.

“Nei miei discorsi, nelle mie testimonianze, combatto l’indifferenza e invito alla scelta. Là resto: non cambio idea! La scelta è di tutti i giorni, la scelta è continua, è di ogni secondo della propria vita – spiega Liliana Segre a proposito del suo impegno nel mantenere viva la memoria della Shoah – L’indifferenza invece permette qualunque cosa; la scelta deve avvenire sempre, tutti i giorni e tutti i minuti. Quindi io da nonna insegno a non essere mai indifferenti”.

Di certo, non si può restare indifferenti di fronte a questo libro-testimonianza, che non è solo opportuno, ma anche doveroso leggere.