U2, ecco il tour europeo Experience + Innocence
Affari Italiani li ha visti a Parigi, in attesa dell’arrivo in Italia
Di Chiara Giacobelli
Parigi – L’AccorHotels Arena è immensa, più grande di qualunque palazzetto italiano. Eppure gli U2 sono riusciti a riempirla per ben quattro serate, infiammando la Francia prima di fare tappa a Madrid, Copenaghen, Amburgo, Amsterdam e finalmente Milano. Qui sono attesi l’11, il 12, il 15 e il 16 ottobre, ma – come ben ci si poteva aspettare – i biglietti, persino il Vip Package, sono pressoché introvabili.
Le date risultano infatti sold out sia nel sito di Live Nation Italia, che organizza l’evento, sia su Ticketone, sebbene valga comunque la pena continuare a tenersi informati e a monitorare il web, qualora qualcuno dovesse lasciar libero il proprio posto all’ultimo momento o la produzione dovesse decidere di mettere in commercio nuovi biglietti.
D’altra parte, lo spettacolo merita senza dubbio di essere visto. Experience + Innocence è il titolo scelto dalla band di Dublino per un tour carico di significati, di messaggi sociali e politici, di sensibilizzazioni. Come sempre, i quattro musicisti capitanati da Bono non si fermano alle armi della musica per emozionare e divertire, per mettere in circolo energia, speranza, gioia; la loro storia, sin dagli esordi, ci dimostra quanto tengano alla possibilità di veicolare gli ideali in cui credono attraverso le note, le parole e le immagini.
Così, gli U2 offrono al grande pubblico un concerto che va oltre il suono, toccando temi più che mai attuali, fondamentali per l’umanità: si parla di migranti, di vittime innocenti, di guerre, di manipolazione mediatica, della necessità di sviluppare un pensiero critico che ci liberi dalla morsa dei poteri forti, perché in fondo, nel bene e nel male, nel grande e nel piccolo, chi può fare la differenza siamo noi, chi agisce sono le singole persone e chi detiene il reale potere di cambiare le cose sono gli individui, qualora riescano a riconoscersi in quanto tali e non semplicemente come elementi di una massa informe.
Oltre a tutto ciò, gli U2 sorprendono per la maestosità dello spettacolo che stanno allestendo nelle principali città d’Europa. La band si presenta in scena all’interno di un maxi schermo posto al centro del palazzetto, cosicché non c’è nessun backstage o zona interdetta, bensì un anello completo di 360 gradi attorno al palco. Un effetto straordinario ed emozionante quello di vedere così tante persone circondare i propri beniamini con calore e affetto, mani al cielo, voce alta, sorrisi, movimenti, sempre però aggraziati e composti.
Dopo lo stop forzato di Berlino, Bono ritrova la voce e, nonostante le performance vocali non siano inevitabilmente le stesse di vent’anni fa, riesce comunque molto bene a gestire le oltre due ore di show, complici il carisma che da sempre lo contraddistingue, gli effetti sonori e visivi, l’esperienza accumulata nel tempo. Proprio a quest’ultima dedica uno spazio importante, prendendosi delle pause per spiegare ciò che sente di aver appreso durante una lunga carriera: “Ho imparato che non c’è nulla di male nel dipendere dagli altri, intrecciando relazioni sociali e affettive. Io sono soltanto un quarto di un artista insieme ad altre tre persone indispensabili per questo gruppo, e sono solo metà uomo senza la mia compagnia, che mi rende ogni giorno completo. Se lo vogliamo, insieme possiamo essere uno solo”.
Concetto che si applica all’umanità intera, specialmente in un periodo come questo di forti contrasti, attriti, divisioni sociali ed etniche, timore del diverso, odio seminato attraverso la paura: tutto ciò è superabile se solo lo si desidera davvero, questo il messaggio di speranza che il leader irlandese tiene fortemente a ribadire.
Venendo alla musica, cuore e cardine del concerto, si spazia dagli album degli esordi fino all’ultimo Songs of experience, disco di platino in Italia. Poiché esso si pone come ideale continuazione del precedente Songs of innocence (doppio platino in Italia), il tour non poteva che fondere insieme i due nomi dando vita a un connubio di esperienza ed innocenza. Tra i brani più noti in scaletta ricordiamo Sunday Bloody Sunday in versione acustica, A beautiful day, Elevation e City of blinding light accompagnata da uno stratosferico effetto di barre di luce fluttuanti, mentre la tanto amata One viene lasciata per il bis. Numerosi i pezzi ripresi dalle origini della loro carriera musicale, volendo tornare indietro nel tempo per poi schizzare fino al presente e immergersi nel sound degli ultimi due album.
Per concludere, un concerto degno degli U2, originale, maestoso, di qualità, nonché capace di alternare i momenti di commozione a quelli di euforia. Un altro successo indiscusso per Bono Vox, The Edge, Larry Mullen Jr. e Adam Clayton, ora attesi in Italia per le date milanesi in autunno.
Per maggiori informazioni: www.u2.com/tour; www.livenation.it
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