Culture
Unipegaso, previste nuove sedi in Brasile, Marocco e Australia
Un successo in Italia e all'estero dovuto al modello formativo ed organizzativo. Un processo partito da Napoli dodici anni fa dettato dalla globalizzazione.
Se negli ultimi anni si sono incentivate le macchine, adesso tocca alle persone. Un processo ineludibile che l’Università Telematica Pegaso ha fatto proprio in questi anni mettendo tutto il suo sapere a disposizione di quanti vogliono cogliere le opportunità formative e di lavoro. Un processo che parte da Napoli , da dove è nata nel 2006, per ramificarsi dapprima in Italia, poi in Europa e nei prossimi mesi in Brasile, Marocco e Australia, dove è prevista l’apertura di nuove sedi. Lo anticipa ad Affaritaliani , il presidente Danilo Iervolino, fondatore nel 2006 dell’università con l’obiettivo di diffondere il sapere a tutti in maniera nuova, accessibile e flessibile, e di attivare una serie di percorsi professionali con il mondo del lavoro.
Presidente, uno sguardo rivolto sempre più verso l’estero, dunque? “Si, siamo presenti in tutt’Italia e adesso puntiamo ad ampliare il processo d’internazionalizzazione del nostro modello telematico di fare formazione e cultura. Un processo cominciato in Bulgaria ed esteso successivamente a Malta. Intratteniamo però rapporti di studi anche con le migliori università europee. Ed entro l’anno puntiamo ad aprire nuove sedi a San Paolo in Brasile e a Marrakesh in Marocco. Poi volteremo lo sguardo verso l’Australia, appena le pratiche burocratiche saranno terminate. Grazie alla partnership con Unioncamere stiamo inoltre rilanciando l’Universitas Mercatorum, la startup University tutta italiana che si caratterizza er i percorsi accademici all’insegna dell’innovazione”.
A che cosa è dovuto questo successo? “Innanzitutto al modello formativo ed organizzativo che rappresenta un vero cambiamento nel fare formazione. Le nostre risorse sono competenze e mentalità che rappresentano la pietra miliare della cultura. Abbiamo un sapere da mettere a disposizione di tutti, un’occasione di riscatto e rilancio internazionale del Paese, anche sotto il profilo economico. Un modello dove il docente non sta sul piedistallo, che riduce le distanze, mantiene stretto il legame con il territorio”.
Con quali risultati? “I risultati sono il nostro biglietto da visita. In dieci anni oltre 60mila studenti, 72 sedi in Italia, dal Trentino alla Sicilia, 10 corsi di laurea, 126 master in programma, 57 corsi e 10 accademia di alta formazione, un tasso di crescita annuo del 30% circa. Una conferma di Pegaso come la più grande realtà telematica oggi in Europa. Non peraltro è associata al più grande incubatore di idee del Paese, Digital Magics. Un modello che segue il cambiamento dettato dalla velocità della globalizzazione. Oggi siamo la più grande università telematica d’Italia, la più contaminativa, innovativa, democratica, nella quale docente e discente dialogano in modo costante. Un’università che intende ridurre le diseguaglianze culturali e sociali, promuovendo l’ingresso nel mondo del lavoro grazie a competenze e formazione”.