Cura di sé

Depressione e disturbi dell'umore, allarme. Il decalogo

Secondo gli ultimi dati epistemologici la prevalenza della Depressione Maggiore (e distimia) in Italia è dell’11,2%, con una differenza significativa tra sessi (14,9% nelle donne e 7,2% negli uomini). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2020 la Depressione sarà la seconda causa di malattia dopo quella cardiovascolare.

Come si può far fronte a tale fenomeno? Affaritaliani.it lo ha chiesto alla D.ssa Elisabetta Guida, Direttore del Reparto per i Disturbi dell’Umore e d’ Ansia presso la Casa di Cura Le Betulle.

D.ssa Guida i numeri parlano chiaro e sono preoccupanti, la depressione è un fenomeno in crescita?

La velocità che ci richiede la società attuale è uno stressor fortissimo. Ci vengono richieste prestazioni elevate in tutti i campi. La società ci impone i suoi ritmi che spesso non coincidono con i nostri: ecco le cause dell’aumento delle depressioni.

Cos’è uno stressor?

Ognuno ha i propri elementi stressanti. Alcuni sono comuni (per esempio tensioni sul lavoro e in famiglia), altri sono risonanze interne emotive legate alla nostra storia e alla nostra personalità.

Cosa possiamo fare?

Fondamentalmente è il riconoscimento della malattia. Infatti, per pregiudizi e scarsa informazione, solo un paziente su quattro accede a una visita specialistica.

Quali sono i segnali a cui dobbiamo prestare attenzione?

La vita perde i “colori”, non si ha più voglia… Di fatto, la depressione si può manifestare con la tristezza, ma non sempre. Mancanza di energia, nervosismo, ansia, disturbi fisici (mal di testa, disturbi allo stomaco e all’intestino, male alla schiena, o dolori diffusi), difficoltà di concentrazione e disturbi della memoria, disturbi del sonno, perdita dell’appetito, in sostanza non si è più quelli di prima.

La depressione può colpire anche i giovani?

Il 3% dei bambini e il 17% dei ragazzi si ammalano di depressione. La depressione infantile si manifesta soprattutto con disturbi fisici: mal di testa, dolori alla pancia, febbre, inadeguatezza scolastica, capricci insoliti e sproporzionati, agitazione psicomotoria, disturbi dell’alimentazione e disturbi dell’apprendimento. La depressione nei ragazzi si manifesta con ritiro sociale e scolare, accentuazione dei conflitti con la famiglia, attacco al corpo (disturbi alimentari, autolesionismo), anomalie comportamentali (fuga da casa, evitamento sociale, uso di sostanze stupefacenti e alcolici).

Come si cura la depressione?

Con antidepressivi, ansiolitici (se c’è ansia), ipnoinducenti (se ci sono disturbi del sonno), stabilizzatori dell’umore (quando necessari).

Questi farmaci sono ben tollerati?

Certamente! Sono utili esami del sangue preventivi e un ECG eseguito entro l’ultimo anno. Il paziente va informato degli effetti collaterali più comuni: bocca asciutta, leggero calo della pressione, leggera stitichezza. Problematiche queste facilmente risolvibili.

Ci si può riammalare di depressione?

E’ ammesso un singolo episodio depressivo nella vita, più spesso possono presentarsi più episodi.

Si può prevenire la depressione?

Questo è un tema a me molto caro. Quando giungono alla mia osservazione persone depresse, risolto l’episodio depressivo, lavoro molto sulla prevenzione. Un’anamnesi attenta può orientarmi verso l’indicazione e la motivazione per una psicoterapia a orientamento diverso in funzione delle risorse e delle problematiche del paziente. Cerco di rendere consapevoli i pazienti di come determinati contesti ambientali sono fonti di stress e, se possibile, li mobilito per risolverli. Talvolta sono veri e propri interruttori chimici che scattano e procurano la depressione. In questi casi e comunque quando, anche a distanza di anni, c’è un altro episodio depressivo, sollecito l’attenzione dei pazienti sui primi sintomi comparsi all’inizio dell’episodio precedente che spesso sono gli stessi a ripresentarsi (ad esempio: una tristezza immotivata o esagerata, ansia senza ragione, insonnia, cefalee, calo ponderale). Così riprovo un basso dosaggio dell’antidepressivo usato in precedenza. Quando la terapia è corretta in pochi giorni c’è una normalizzazione dell’umore.

Per quanto tempo si devono prendere gli antidepressivi?

Come l’antibiotico va assunto per 6/7 giorni, l’antidepressivo va assunto per 6/7 mesi. In seguito va ridotto gradualmente, sempre sotto controllo dello specialista.

Cosa significa ammalarsi di depressione?

Significa perdere se stessi. La propria casa psichica “va in pezzi”. Curata, guarisce. Trascurata o non riconosciuta velocemente lascia una cicatrice o una profonda “crepa” nell’animo. Non riconosciuta e non ascoltata può portare al suicidio; gesto estremo che viene inteso come sollievo ad una vita non più sopportabile. Grande vantaggio della depressione è che pur essendo una malattia grave, si può curare bene.

Quando è consigliabile un ricovero per depressione?

Quando le idee di suicidio sono importanti e si sono già provate cure ambulatoriali con scarso vantaggio. In regime di ricovero il paziente è monitorato da tre specialisti giornalmente che valutano la terapia rapidamente e danno un sostegno adeguato psicoterapico. Tutto questo porta ad una risoluzione rapida del quadro psicopatologico. La nostra media di ricovero è di 10 – 12 giorni.