Economia

Firenze, rimborso Imu a chi non affitta più ai turisti. Dagli inquilini morosi allo sfratto: la mossa pro-residenti 

Il Comune di Firenze per contrastare gli affitti brevi e il fenomeno dell'over tourism almeno nel centro storico usa la vecchia tecnica del bastone e la carota...

di Maddalena Camera

Rimborso Imu a Firenze sugli affitti brevi, ma il guadagno non è l'unica cosa che spinge i proprietari verso questa modalità

Il Comune di Firenze per contrastare gli affitti brevi e il fenomeno dell'over tourism almeno nel centro storico usa la vecchia tecnica del bastone e la carota per cercare di convincere i proprietari di immobili. E dunque dopo la norma che proibisce di trasformare altri appartamenti situati nel centro storico in affitti temporanei contro cui però pendono ricorsi e il cui esito finale si conoscerà solo nel prossimo maggio, la giunta del sindaco Sara Funaro ha promosso un'agevolazione che prevede il rimborso dell'Imu pagata nel 2024 a tutti i proprietari che sono usciti da quella modalità e hanno di nuovo abbracciato l'affitto residenziale.  

Entrando nel dettaglio, la misura si rivolge ai proprietari di immobili situati  a Firenze in area Unesco, ossia centro storico, che abbiano cessato nel corso del 2024 l’uso come residenza temporanea con esercizio di attività di locazione turistica o di altre attività extra-alberghiere e abbiano stipulato contratto di locazione a scopo residenziale, regolarmente registrato.

La misura consiste in un contributo a ristoro dell’avvenuto pagamento dell’Imu 2024 e corrisponde alla quota d’imposta relativa al periodo decorrente dalla sottoscrizione del contratto di locazione residenziale. Il contributo viene erogato solo su istanza, da presentare entro il 30 dicembre 2024, esclusivamente attraverso posta elettronica certificata all’indirizzo Pec del Comune di Firenze. La delibera attua una norma già approvata nello scorso mandato dalla giunta del sindaco Nardella.

In realtà, secondo le associazioni edilizie, il provvedimento è poco significativo per i proprietari di immobili in quanto il motivo più stringente per preferire un affitto breve non è solo economico ma di poter sempre disporre del bene senza incorrere in inquilini morosi che, purtroppo, restano anni nell'appartamento locato senza pagare l'affitto dato che le procedure di sfratto in Italia sono difficili da attuare.

Ovviamente il ristoro dell'Imu, che la giunta fiorentina vorrebbe ripetere anche nel 2025, potrebbe essere comunque un incentivo per i proprietari verso l'affitto residenziale non temporaneo. Firenze comunque  ha preso anche altre decisioni infatti da gennaio ha deciso di mettere fuori legge anche le key box, ossia le scatolette a combinazione che contengono le chiavi degli appartamenti locati, che permettono ai gestori di affitti brevi di far entrare in casa gli inquilini senza doversi recare sul posto. In realtà il problema delle key Box  è già risolto da diverse applicazioni che permettono, tramite wifi, di collegare facilmente la app al portone del condominio.

L'unica controindicazione è che queste app pretendono un canone mensile per i servizi forniti che comprende anche una serratura a combinazione per la porta dell'appartamento.  C'è poi una ulteriore norma che prevede l'identificazione fisica da parte del gestore o del proprietario dell'appartamento dell'inquilino temporaneo. Anche in questo caso ci sono app che, sulla carta, permettono il riconoscimento facciale, ovviamente non certo come quello "fisico".

Allo studio ci sono anche altre questioni come la possibilità di alzare le spese condominiali a chi fa affitti brevi dato che gli inquilini temporanei  possono provocare danni alle strutture comuni degli immobili soprattutto quando si tratta dello smaltimento dei rifiuti con la raccolta differenziata che, essendo faticosa, non viene quasi mai effettuata. 

LEGGI LE NOTIZIE DI ECONOMIA