AT&T, è fatta: compra Time Warner con HBO, Warner, CNN per 81 miliardi
Il Dipartimento di Giustizia Americano aveva sollevato obiezioni riguardo alla trasparenza dell'operazione
AT&T ha completato l'acquisizione di Time Warner, dopo che il Dipartimento di Giustizia Usa ha deciso di non richiedere un rinvio legale, mentre le autorita' antitrust stanno cercando di capire se fare appello o meno contro il via libera del giudice federale al deal. Il deal, in contanti e azioni, vale circa 81 miliardi di dollari, ma lascia AT&T con un debito netto di oltre 180 miliardi di dollari. Time Warner, che sara' integrata nella divisione di media di AT&T in attesa di essere ribattezzata, sara' guidata da un manager esecutivo di AT&T, John Stankey. L'ex ceo di Time Warner, Jeff Bewkes, rimarra' come consigliere senior durante il periodo di transizione.
AT&T ha detto al Dipartimento di Giustizia che separera' le reti via cavo di Time Warner, come Cnn e Tnt, in una divisione diversa dagli asset della comunicazione della stessa AT&T, che includono DirecTv. AT&T ha assicurato che non avra' alcun ruolo nel determinare i prezzi di Turner e che erigera' una "barriera" tra Turner e se stessa per prevenire il trasferimento di informazioni sensibili o concorrenziali sui termini dei contratti e sui prezzi.
Il procedimento legale complessivo dovrebbe essere chiuso entro il 28 febbraio 2019. In base ai termini del deal, ogni azionista di Time Warner ha ricevuto 1,4 azioni ordinarie di AT&T e 53,75 dollari in contanti. AT&T ha emesso 1,18 miliardi di azioni e pagato 42,5 miliardi di dollari cash. Per il giudice, Richard Leon, il Dipartimento non e' riuscito a provare che il deal e' una minaccia per la concorrenza nell'industria della pay-tv.
La sconfitta e' anche per Donald Trump, che si e' sempre opposto al deal. AT&T, oggi gia' il piu' grande distributore della pay-tv negli Usa attraverso DirectTv, controllera' anche alcuni tra i piu' noti canali della tv via cavo, tra cui Hbo, Cbb, Tbt e Tbs, ma anche gli studi tv e cinematografici Warner Bros. Il Dipartimento sostiene che AT&T avra' l'incentivo e la possibilita' di utilizzare le reti di Turner (Time Warner) come arma contro le rivali della tv satellitare e via cavo di DirectTv.
Per il Dipartimento, AT&T potra' usare la minaccia di un blackout di Turner per costringere le rivali a pagare tariffe di trasmissione piu' alte, con prezzi maggiori per il consumatore finale. Il giudice Leon non si e' detto d'accordo e ha affermato che le rivali di AT&T possono competere con essa in ogni caso. Ha respinto anche altre due tesi governative, cioe' quella secondo cui AT&T potrebbe limitare l'uso di Hbo da parte delle rivali e impedire alle start-up rivali online di offrire contenuti video su internet.
Il governo non e' stato accontentato neanche in relazione alla richiesta fatta ad AT&T di dismettere buona parte delle attivita' di Time Warner dopo il completamento del deal. Si sarebbe trattato di vendere Turner, ma il Dipartimento aveva anche chiesto la cessione del ramo del satellitare di DirecTV, oppure di offrire soluzioni alternative. Il merger va a combinare due business complementari, quello dei contenuti video di Time Warner (Hbo, Turner) con quello delle reti wireless, a banda larga e satellitari di AT&T per la distribuzione dei contenuti.
La mossa del Dipartimento di Giustizia Usa era, per questo, inusuale e inattesa, dal momento che i regolatori hanno sempre assecondato le fusioni cosiddette "verticali", cioe' quelle in cui a unirsi sono due compagnie complementari, che non competono direttamente tra loro. La spiegazione va rintracciata, molto probabilmente, nel nuovo corso della politica del presidente Donald Trump, che gia' in campagna elettorale si era scagliato contro il deal. Il Dipartimento nega, pero', di essersi lasciato condizionare dall'orientamento della Casa Bianca.
Le compagnie avevano gia' ricordato che, in concomitanza con il closing del deal, Turner di Time Warner ha offerto ai distributori di video termini di licenza per 7 anni che riconoscono loro il diritto di arbitrato nel caso in cui non riuscissero a raggiungere accordi soddisfacenti sulla trasmissione dei canali dei network di Turner, che includono Tbs, Tnt e Cnn. Turner non potra', inoltre, oscurare i contenuti dei distributori video durante l'eventuale stallo che dovesse risultare dall'arbitrato. Per AT&T, la ratio del deal va rintracciata nel fatto che i clienti che sottoscrivono pacchetti contenenti servizi per cellulare, internet e pay-tv sono meno propensi ad abbandonare uno di questi abbonamenti.
A tal proposito sta cercando di integrare le sue capacita' nell'ambito del wireless e della pay-tv con il portafoglio di contenuti video di Time Warner, dagli studi di Warner Bros a canali come Hbo, Tnt e Tbs. Per Time Warner, invece, il deal puo' segnare una vantaggiosa uscita da un mercato in cui il business della pay-tv e' minacciato dai nuovi servizi streaming e dalla richiesta, da parte di consumatori, di modalita' piu' economiche per guardare i programmi quando e dove vogliono. Le due compagnie sostengono che il deal aiutera' i consumatori, rendendo film e tv piu' convenienti.
AT&T punta ad abbassare i prezzi dei contenuti video, offrendo a sconto DirecTv Now, servizio di pay tv online. I programmatori televisivi sono preoccupati per gli effetti della fusione, ma anche alcuni rappresentanti dei consumatori, secondo cui dare ad AT&T un maggior controllo su contenuti e distribuzione potrebbe portare a prezzi piu' alti e minori opzioni per gli spettatori. Il via libera del giudice era atteso con ansia anche da Comcast, che subito dopo ha deciso di presentare un'offerta per gli asset dell'intrattenimento di 21st Century Fox, al centro di una contesa con Walt Disney.