Economia
Atlantia, ancora lo spettro 5S: il titolo non segue l'ottimismo della Borsa
Il Dem Graziano Delrio o l’ingegnere triestino con la passione per il basket Stefano Patuanelli, oggi capogruppo M5S al Senato? Dopo aver scommesso sulla crisi politica fra M5S e Lega che avrebbe potuto portare in dote il naufragio dell’iter per la revoca della concessione autostradale (la procedura prevede l'avvio con decreto congiunto del Ministero delle Infrastrutture e del Tesoro), la possibilità che al Mit possa restare un grillino agita gli investitori. In mattinata infatti gli operatori scaricano il titolo Atlantia in una Borsa che, anche grazie al mini-spread, si giova delle prospettive di stabilità rappresentate da un accordo fra 5S e Pd per formare un nuovo governo.
Le azioni della holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l’Italia, la società che gestiva il Ponte Morandi di Genova e a cui il M5S intende revocare la concessione autostradale in Italia, vengono vendute fin dalle prime battute conquistando la maglia nera a Piazza Affari.
Il titolo ha anche segnato un minimo intraday a 22,52 euro (contro una chiusura ieri a 22,77) perdendo l’1,1%. Gli investitori sono in attesa di capire come si concluderà il toto-ministri e chi prenderà il posto dell'attuale ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ha sempre sostenuto la necessità di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia.
Nel caso andasse in porto un eventuale governo Pd-M5s, le possibilità che a Toninelli succeda un altro grillino sono del 50%. Le ipotesi che circolano in queste ore per il ministero delle Infrastrutture sono quelli del piddino Delrio (ex ministro delle Infrastrutture nel governo Renzi e Gentiloni) e di Patuanelli.
“C’è una indagine giudiziaria in corso e i colpevoli saranno indicati dalla magistratura ma ci sono delle cose che la politica può fare come per esempio avviare meccanismi di revoca delle concessioni autostradali a chi non ha ottemperato agli impegni presi”, come fare “la manutenzione del Ponte, altrimenti non sarebbe crollato. Non dobbiamo permettere che accada di nuovo”, aveva tuonato poco più di una settimana fa a Genova il capo politico dei pentastellati Luigi Di Maio, ribadendo la posizione dei grillini in occasione della commemorazione delle vittime della tragedia del ponte Morandi. Una posizione a cui ha fatto eco oggi l'ex parlamentare Alessadro Di Battista, battitore libero pentastellano contrario all'alleanza con i Dem.
"Un grande potere contrattuale deve imporre grande coraggio sui temi. Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo: revoca concessioni autostradali ai Benetton. Riforma dello sport togliendo potere clientelare nelle mani di Malagò; legge sul conflitto d'interesse. Io non ho sentito nessuno del PD pronunciarsi su questo in questi giorni", ha spiegato Di Battista in un post su Facebook.
“L'eventuale nomina di Delrio - scrivono gli analisti di Equita Sim - sarebbe a nostro avviso positiva per il settore motorways considerando il lavoro già svolto durante il governo Renzi e le proposte a favore della ripartenza degli investimenti, incluse le negoziazioni a livello Ue per possibili allungamenti concessori in cambio di tariffe calmierate e capex sui network”.
Diverso il caso della nomina di Patuanelli che “sarebbe più negativa, considerando le discussioni sulla modifica della regolamentazione e della revoca della concessione Aspi”. Si tratta dunque di nomi molto diversi che impatterebbero in maniera differente sul business, legge a cui la Borsa guarda cinicamente. Così nell'attesa che si sciolgano i rebus sull'eventuale nuova squadra di governo, nell’incertezza gli investitori preferiscono schiacciare il tasto delle vendite.
@andreadeugeni