Economia
Banche, le più sicure? Bper al top. Come scegliere gli istituti di credito

I consigli utili per capire se una banca è solida e scegliere dove depositare i propri soldi
Un tempo banca era sinonimo di luogo sicuro dove riporre i propri risparmi. I recenti fallimenti e salvataggi di alcuni istituti, però, hanno sollevato la paura che i propri soldi siano in pericolo, risvegliando così lo spettro del rischio patrimoniale sui conti correnti. Gli istituti di credito sono il posto migliore per proteggere il proprio denaro? Quali sono le banche italiane più sicure e per quali motivi godono di una reputazione maggiore rispetto ad altre? Money.it, tra i principali portali di informazione economico-finanziaria in Italia, ha risposto a queste domande con la classifica delle banche più sicure in Italia nel 2018.
Come scegliere una banca sicura?
I parametri più utilizzati per analizzare la solidità di una banca sono il CET 1 Ratio (rapporto tra capitale di qualità e le attività ponderate per il rischio) e il Total Capital Ratio (rapporto tra patrimonio di vigilanza complessivo e valore delle attività ponderate per il rischio). Come spiegato nell'infografica, dall'analisi dei dati del 1° trimestre 2018 è emersa una maggiore solidità delle banche italiane tradizionali rispetto alle dirette alternative online.
Non esiste un metodo infallibile per capire se una banca è affidabile al 100%, ma seguendo alcuni consigli utili ci si può orientare nella scelta nel modo più consapevole. Ecco quali sono:
1) Preferire banche di grandi dimensioni
Una banca più grande non significa in automatico più sicurezza, anzi. Per un banca più grande è più facile rendere meno trasparenti certe manovre e operazioni e inoltre, come dimostra il caso Lehman Brothers, un istituto di credito grande può fallire come chiunque altro. Ci sono però alcune ragioni per preferire una banca di grandi dimensioni:
- Le grandi banche sono sotto la lente della BCE con il meccanismo unico di vigilanza attraverso il quale la Banca Centrale Europea monitora l’andamento di circa 200 grandi istituti bancari europei. Grazie a questo meccanismo, il risparmiatore può contare sulla duplice vigilanza della BCE e di Bankitalia.
- La reperibilità di informazioni. È più facile che i grandi istituti di credito balzino agli onori della cronaca rispetto alle banche di piccole-medie dimensioni. Con un facile accesso alle notizie riguardanti la propria banca, il risparmiatore potrà tenere d’occhio tutto ciò che riguarda il proprio istituto di credito.
- Le grandi banche contano tra gli azionisti di maggioranza grandi fondi di investimento, fondi pensione e altri intermediari finanziari che vigilano sul patrimonio dell’istituto poiché non sono intenzionati a subire perdite sui propri investimenti.
2) La quotazione in Borsa può essere d’aiuto
Un punto a favore è che spesso sono quotate in Borsa. Poter monitorare personalmente l’andamento del titolo azionario delle banche quotate è un bel vantaggio per il risparmiatore. La quotazione in Borsa fa in modo che vi sia un altro controllo sulla propria banca, ossia quello della Consob.
3) Risparmi in titoli di stato e buoni postali
Titoli di stato e i buoni fruttiferi postali, sebbene non assicurino rendite alte, sono quelli che possono garantire un elevato tasso di sicurezza per i propri risparmi. Un buon consiglio è quello di non investire su titoli di cui non si capiscono funzionamento e rischi.
4) Analisi di bilancio e Cet 1 ratio
La valutazione personale della salute economica della propria banca, attraverso l’analisi di bilancio o dei report finanziari trimestrali e semestrali, sarebbe la cosa migliore da fare.
Un parametro utile è rappresentato dal Common Equity Tier 1, che esprime la solidità di una banca e viene calcolato attraverso il rapporto tra il Cet 1 (composto dal capitale ordinario) e le attività ponderate per il rischio.
Per le banche italiane la BCE ha previsto i seguenti livelli di Cet 1:
Banca Carige: 11,18%
Banca Popolare Sondrio: 8,38%
Banco BPM: 8,88%
BPER Banca: 8,13%
Credem: 7,38%
Intesa Sanpaolo: 8,15%
UBI Banca: 8,63%
UniCredit: 9,20%
Per capire se una banca è solida la classifica stilata può essere un buon punto di partenza. Per una valutazione più accurata, però, si consiglia di controllare anche:
- I ratio patrimoniali della propria banca (Cet1 ratio e Total capital ratio) che ne indicano la solidità patrimoniale. Più il ratio è elevato, più la banca è solida, più i risparmi dovrebbero essere al sicuro. NB: non fare troppo affidamento a questi indicatori in quanto si rifanno a situazioni passate e poiché sono facilmente manipolabili, come dimostrano i casi Veneto Banca e Popolare di Vicenza, costrette dalla BCE a svalutazioni miliardarie.
- Gli accantonamenti su crediti deteriorati. In generale la regola vuole che più gli accantonamenti sono bassi, più alto è il rischio dal punto di vista economico-patrimoniale.
- Le aggregazioni. Il consolidamento del settore è uno degli obiettivi da raggiungere per ridare sicurezza e fiducia e il metodo perseguito al momento è quello della crescita dimensionale.