Banche venete, Bankitalia: "Ripetutamente occultate le informazioni"
L'audizione del capo della Vigilanza della Banca d'Italia Carmelo Barbagallo davanti alla Commissione d'inchiesta sulle banche
Gli amministratori delle due banche venete "hanno ripetutamente occultato importanti informazioni alla Vigilanza, di cui hanno deliberatamente disatteso le richieste". Cosi' il capo della Vigilanza della Banca d'Italia Carmelo Barbagallo davanti alla Commissione d'inchiesta sulle banche. Via Nazionale anche senza i poteri investigativi "ha segnalato tempestivamente le irregolarita' all'autorita' giudiziaria con la quale l'interlocuzione e' stata continua e aperta, al pari della collaborazione con la Consob".
Barbagallo ha spiegato che le operazioni 'baciate' non sono piu' vietate per legge dal 2008 a patto che non siano conteggiate nel patrimonio di vigilanza. Per individuarle da parte della Vigilanza e' stata fatta un'analisi complessa resa difficile dalla mancanza dei poteri dell'autorita' di giudiziaria come le perquisizioni, i sequestri e gli interrogatori.
Le due banche su questi temi hanno tenuto "gravi comportamenti" ma "il fattore che piu' di ogni altro ha determinato l'abbattimento del patrimonio e' stato il deterioramento della qualita' del credito: alla fine del 2016 i deteriorati delle due banche superavano i 18 miliardi ed erano pari per Bpvi al 35% dei prestiti e per Veneto Banca al 39% dei prestiti contro una media di sistema del 17 per cento. Sull'erogazione del credito, ricorda Barbagallo, la Vigilanza "ha piu' volte stigmatizzato le carenze gestionali e sanzionato i comportamenti scorretti ma non le e' consentito l'esercizio di funzioni dirigiste nell'erogazione del credito".