Economia
Bankitalia vede grigio sulla crescita: con stop totale del gas russo Pil a -1%
Secondo via Nazionale un'interruzione permanente dei flussi di materie prime energetiche da Mosca comporterebbe un ulteriore calo del Pil italiano
Il peggioramento delle condizioni finanziarie inciderebbe sugli investimenti in costruzioni, che rallenterebbero anche per via dell’esaurirsi degli effetti degli incentivi alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Le esportazioni, che hanno ristagnato nel terzo trimestre, si espanderebbero in misura contenuta nel prossimo anno, coerentemente con l’ipotizzata decelerazione del commercio internazionale, per riprendere a crescere in misura più sostenuta nel biennio successivo.
Bankitalia, aumentano le ore di lavoro, il tasso di disoccupazione resta invariato
Nel mercato del lavoro il numero di ore lavorate aumenterebbe nel triennio 2023-2025 a ritmi di poco inferiori a quelli del prodotto; il numero di occupati crescerebbe in misura più contenuta, riflettendo il graduale recupero del margine intensivo di utilizzo. Il tasso di disoccupazione resterebbe sostanzialmente invariato nel biennio 2022-23, all’8,2 per cento, e calerebbe a poco meno del 7,5 per cento nel corso dei due anni successivi, anche per via di un’espansione relativamente modesta dell’offerta di lavoro.
Nel complesso, via Nazionale ritiene che "i rischi per la crescita siano orientati prevalentemente al ribasso". Quelli per l’inflazione sono invece definiti "più bilanciati": i rischi verso l’alto sono principalmente connessi con possibili nuovi aumenti dei prezzi dell’energia; per contro, soprattutto nel medio termine, pressioni al ribasso potrebbero manifestarsi a seguito di un deterioramento più marcato e duraturo della domanda aggregata.