Economia
Barclays, no infradito e jeans. Giro di vite sul look dei dipendenti
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Sacro ritorno alla forma in Barclays Bank. Banditi, nell'head office di Canary Warf, per non essere da meno rispetto alla City, gli infradito e i jeans. Come un novello restauratore della grisaglia bancaria, il presidente John McFarlane, che ha appena preso le redini dell'istituto di credito britannico dopo aver letteralmente cacciato il precedente amministratore delegato Antony Jenkins per "manifesta incompetenza" (commentano l'accaduto i bankers londinesi), non solo ha cercato di accelerare sul risanamento del gruppo che dopo lo scandalo Libor si è visto appioppare ancora una mega-multa da 2,4 miliardi di dollari a causa di manipolazioni sul forex, ma ha anche dato una stretta al dress-code dei dipendenti della controllata Barclaycard. Dipedenti che lavorano a stretto contatto con i banchieri della casa madre, ospitati negli stessi piani della sede situata sulle rive del Tamigi, e che quindi dovranno dare più di un occhio alla forma.
Va bene che, nell'immaginario collettivo, la divisione carte di credito di Barclays è un gruppo visto all'esterno più come una dinamica società hi-tech di servizi finanziari che come una classica società bancaria, ma la moda adottata dai lavoratori non dovrà essere troppo stravagante e "moderna": tollerato quindi il venerdì il dress-down con un abbigliamento casual che saluta il weekend entrante, ma gli infradito, i jeans e le t-shirt saranno assolutamente vietati, è la moral suasion messa nero su bianco dal presidente in una circolare interna alla banca. Documento che dice esplicitamente come questi indumenti non siano assolutamente adatti per un edificio situato in Canary Wharf.
Il motivo? Le dita dei piedi nudi o le t-shirt stravaganti sarebbero in conflitto con il classico completo grigio degli altri membri del personale della casa madre e potrebbero dare "un'impressione sbagliata" ai grandi clienti.
Insomma, pare proprio che per i dipendenti di Barclays non ci sia pace dopo che il dispotico McFarlane (il suo passato nelle assicurazioni Aviva gli è valso il nomignolo di "The Knife", il coltello, per i tagli al personale approvati) ha preso in mano le redini del potere e preparato, secondo la stampa britannica, una mega sforbiciata alla forza lavoro. Riduzione che sarà di oltre 30 mila posti per consentire alla banca di accelerare nella strategia di contenimento dei costi. Ben un posto di lavoro su quattro ed abbassare così il numero complessivo dei dipendenti da 132 mila a meno di 100 mila entro il 2017.