Bocciatura UE e spread?Armi delle élites.Bifarini:Creare occupazione.Ecco come
La bocciatura Ue è uno spauracchio.L'Italia non cresce e le élites al potere vogliono tenerla nell'austerity. Il perché lo spiega l'economista Ilaria Bifarini
Il piano del nuovo governo non mi sembra così radicale da...
“Infatti non lo è ma occorre comunque ridicolizzarlo. E' un primo passo e una manovra che va in un'altra direzione rispetto alle precedenti ma la ridicolizzazione è architettata fin nei minimi particolari, cosa che fanno anche nei confronti delle persone, è stato fatto anche a me, anche se chi la esercita è minoritario nel Paese. La maggioranza degli italiani non crede in queste ricette”.
L'abbiamo vista di recente ad Otto e mezzo su La 7. Ci sono stati degli strascichi?
“Pensi che dopo la serata sono stata bersagliata, intimidita, derisa da importanti giornalisti e potenti economisti, una sorta di bullismo mediatico, in modo così volgare da lasciarmi senza parole. Le faccio un esempio su un comportamento che ritengo significativo. Il vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli (ex conduttore del Tg1 ed esponente del Pd, ndr) si è scomodato per me, bloccandomi su twitter e taggando il contenuto di un suo tweet al Parlamento Europeo, dove dice che se mi invitano in tv gli italiani potrebbero precipitarsi a ritirare i loro soldi dalle banca. Non pensavo di essere così potente. Si vede che la verità non si può dire in tv”.
E cosa ha detto?
“Ho detto che mettere in discussione l'Europa è necessario. Che l'austerity è una ricetta che non ha funzionato e non funziona. E' un modollo adottato su scala universale in modo acritico e l'Europa ne è in questo momento la portatrice più avanzata. Tutti addossano alle politiche del governo l'aumento dello spread ma accade principalmente perchè il quantitative easing di Draghi e della Bce è agli sgoccioli. Però questo nessuno lo spiega”.
Secondo lei, perché questi attacchi?
“Perché viviamo in una delle società più inique di sempre. Un ristrettissimo numero di persone detiene la maggioranza del potere nel mondo e in questo Paese. La loro ricetta di gestione è questo fondamentalismo economico che è il neoliberismo e anche se non funziona non lo si può mettere in discussione con delle critiche. Chi ha in mano il potere detiene il controllo dei media che sembrano fare di tutto per mantenere lo status quo”.
Ma non bastava leggere il premio nobel Stiglitz del 2002 per sapere che le ricette di Banca Mondiale, Fondo monetario interneazionale o WTO (e vari altri organismi sovrannazionali) producono spesso effetti devastanti nei Paesi in cui vengono applicate?
“Ho moltissimi punti in comune con le teorie di Joseph Stiglitz ma nel contesto maistream la comprensione di questi temi non è passata. Con un martellamento a tappetto hanno convinto gli italiani che l'economia è sapere ogni giorno quali siano le oscillazioni dello spread e le dinamiche del debito. Ma questa non è economia. L'economia ha il compito di far star meglio le persone. I veri problemi dell'economia sono la mancanza di crescita e la disoccupazione. In Italia si dovrebbe anche iniziare a rivedere il meccanismo d’asta usato per il collocamento dei BTP. Il sistema di gestione del debito pubblico italiano va rivisto. La modalità del 'prezzo marginale d’asta' comporta che i titoli vengano assegnati al prezzo più basso offerto e quindi al tasso più alto. Ciò comporta un costo del debito pubblico elevatissimo. Basterebbe fare come in Germania dove esiste un importante sistema di banche pubbliche che intervengono nelle aste dei titoli pubblici”.
Come si esce da questa fase critica per i mercati?
“E' questo continuo stato di tensione che ha effetti deleteri sui mercati. Dovrebbe cambiare l'approccio europeo. I mercati speculano sulle aspettative. La Bce dovrebbe preservare la stabilità dei mercati con politiche monetarie ad hoc”.
E in Italia cosa occorrerebbe fare?
“La classe politica ha tradito gli italiani con privatizzazioni che non vi dovevano essere o entrando nell'unione monetaria UE senza che vi fossero le condizioni. Pensi che in Francia si scende in strada per rivendicare istanze popolari che qui ogni giorno si disprezzano come populismo. Ma è normale, parliamo dei sistemi di privilegi che una casta vuole continuare a mantenere. Il vero problema è questa ideologia delle élites che costringe ampie masse europee all'austerity e alla povertà. Ora con arronganza aristrocratica chi detiene le redini di questo tipo di società vuole ancora preservare i propri privilegi”.
Come si crea la crescita?
“Con investimenti pubblici produttivi. Grandi investimenti e opere che creino lavoro. Con questi interventi ci occuperemmo dello stato di salute del nostro territorio che abbiamo visto in che condizione è, vedi il ponte di Genova e tutti i disastri che sono capitati anche ultimamente, e metteremmo in moto un circolo viruoso che procura crescita e benessere. Resta questo lo scopo dell'economia, non l'informazione giornaliera sullo spread. Lo Stato non può continuare a chiedere al cittadino più di quanto dà”.
Perché il suo ultimo libro “I coloni dell'austerity” è autoprodotto in self publishing e non ha una casa editrice?
Ho preferito così per avere una totale indipendenza su quanto è scritto e una gestione totale dei contenuti con tempi e modi che decido io. E' importante per ottenere un lavoro ben fatto e poter anche pensare di fare altri libri in futuro.
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