Economia
Bonus bicicletta, è caos sul rimborso: ora spunta l’autocertificazione
La De Micheli vorrebbe dare il rimborso anche senza l’esibizione di fattura ma il ministero dell’Ambiente è preoccupato dei possibili abusi
Bonus bicicletta, fermo da due settimane al Mit: c’è l’ipotesi autocertificazione per il rimborso
Il bonus bici è ancora lontano. Sono passati quasi due mesi da quando è stato varato il Dl Rilancio che prevede di accedere a uno sconto fino a 500 euro ma, come scrive Il Messaggero, manca l’ultimo passaggio per accedere al rimborso delle biciclette già acquistate che è rappresentato dal decreto attuativo. Lo stallo è al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha già ricevuto il via libera da parte del Mef ma è fermo da due settimane.
Quando il documento è arrivato all’attenzione di Paola De Micheli, il testo prevedeva il rimborso degli acquisti già effettuati attraverso l’utilizzo di una app sulla quale caricare la fattura di acquisto della bici. Nel corso delle settimane si è scelto di adottare una procedura più snella chiedendo solo lo scontrino “parlante” che attestasse l’effettivo acquisto oltre a indicare il codice fiscale dell’acquirente. Adesso è spuntata l’ipotesi di una autocertificazione
E il ministro De Micheli ora ha condizionato l’ok al decreto attuativo all’estensione del beneficio a tutti coloro che presenteranno lo scontrino semplice, senza la necessità si un riferimento “parlante”, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno e di non permettere facili abusi. Quindi, sempre come riferisce Il Messaggero, per non rischiare di escludere chi in buona fede ha fatto l’acquisto nei primi giorni di maggio, magari a fronte del semplice scontrino quando ancora non erano chiare le modalità dell’eventuale rimborso, si rischia di perdere letteralmente il controllo della platea potenziale.
Da questa situazione è nato anche uno scontro con il ministero dell’Ambiente che ha sempre assicurato le risorse per accontentare tutti i possibili beneficiari (tra i 210 milioni già disponibili e quelli previsti dalla Legge di Stabilità), ma ora è preoccupato da un possibile assalto alla diligenza entro il quale possono avere gioco facile i furbetti. I numeri dell’Ancma certificano dall’avvio della Fase 2 un aumento delle vendite del 60% rispetto allo stesso periodo di un anno fa per le biciclette tradizionali e a pedalata assistita.
L’aumento stimato è di 200mila unità in più acqui state dagli italiani rispetto a maggio 2019. In un mese sono state vendute più di 540 mila biciclette, secondo l’Ancma, che ha già invitato il governo a evitare una corsa ad ostacoli sul bonus. Di qui le assicurazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha escluso il click day. Per il Mit, invece, è la battaglia dello scontrino a tutelare le aspettative del settore e dei consumatori a partire dal 4maggio.
Si lavora al compromesso. Domani ci potrebbe essere il confronto cruciale sul tema in occasione del Consiglio dei ministri. E una delle ipotesi è l’autocertificazione da accompagnare allo scontrino. Ma l’Ambiente chiede la certificazione del rivenditore, non basta l’autocertificazione dell’acquirente.