Economia
Borsa, Piazza Affari in rialzo. Crolla il prezzo del petrolio, giù il gas
Le Borse europee chiudono in positivo. A Piazza Affari corre il titolo di Pirelli (+3,02%). Spread stabile sui 167 punti base, rendimento del Btp a quota 3,79%
Borsa, Europa in positivo. Spread a 167 punti base
Seduta positiva per le principali borse europee: Milano chiude a +0,42%, con il Ftse Mib a 30.569 punti. Francoforte segna +0,73% e Parigi +0,40%. Piatta Londra che chiude a +0,06%. Piazza Affari mantiene la direzione di marcia in questo primo scorcio del nuovo anno in cui ha fin qui totalizzato quattro rialzi e un solo ribasso, in una giornata in cui le borse europee sono andate un po' in ordine sparso e Wall Street ha aperto in calo.
Restano i soliti timori sulla futura politica monetaria delle banche centrali; dopo i numeri migliori delle previsioni sui nuovi occupati Usa, diffusi venerdì, gli analisti ritengono ora che la Fed potrebbe rimandare a giugno il taglio dei tassi, mentre per la Bce si pensa a un possibile taglio ad aprile.
Sul fronte macro da notare l'aumento dello 0,3% degli ordini all'industria in Germania a novembre 2023, invertendo il calo del 3,8% del mese precedente. Il dato è tuttavia inferiore alle previsioni del mercato (+1%). Bene le esportazioni salite oltre le stime in novembre (+3,7%). Nell'Eurozona l'indice della Commissione europea che misura la fiducia di consumatori e imprese nelle prospettive dell'economie ha registrato un incremento a dicembre.
Sul listino in evidenza i titoli finanziari e industriali. Tra i primi qualche spunto dalle banche, con Monte Paschi ancora in crescita sul +1,38, ma i guadagni vengono soprattutto dal risparmio gestito, con Mediolanum +1,87% dopo i dati di raccolta, Banca Generali +1,33, Fineco +1,89; su anche Unipol (+1,53%). Nell'industria su i titoli dell'auto con Pirelli +3,02%, Iveco +2,20%, Ferrari +1,80%, a parte Stellantis che rimane al palo.
Nell'energia deboli i titoli oil che accusano il forte calo del Wti, dopo che ieri l'Arabia Saudita ha deciso di tagliare il prezzo di vendita ufficiale di febbraio del suo greggio (Arab Light) al livello piu' basso in 27 mesi. Eni segna così un -2,96%, Saipem -3,86%, Tenaris -2,09%. Tra le altre blue chip Tim cede lo 0,82%, bene Amplifon (+3,40%) su un report favorevole, ancora domanda su Leonardo (+1,02%), bene Italgas a +1,46%.
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi cala a 167 punti, contro i 169,5 punti dell’avvio e i 168 punti dell'ultima chiusura. Il rendimento del decennale si attesta al 3,79%, a fronte del 3,857% di inizio giornata. Mercati valutari sempre stazionari con l'euro che passa di mano a quota 1,0946 dollari (+0,05%) e a 158,34 yen (+0,05%). Cambio dollaro/yen a 144,67 (+0,02%).
Petrolio: in forte calo, Wti cede il 4%
Quotazione del Petrolio in forte calo per i tagli dei prezzi da parte del principale esportatore mondiale, l'Arabia Saudita, e per un aumento della produzione Opec, che compensa le preoccupazioni sull'offerta generate dall'escalation delle tensioni geopoliticche in Medio Oriente. Il Brent cede il 3,6% a 75,9 dollari al barile, il Wti il 4,02% a 70,8 dollari al barile. Entrambi i contratti sono aumentati di oltre il 2% nella prima settimana del 2024 a causa dell'intensificarsi del rischio geopolitico in Medio Oriente dopo gli attacchi degli Houthi alle navi in transito nel Mar Rosso. Ieri l'Arabia Saudita ha deciso di tagliare il prezzo di vendita ufficiale (Osp) di febbraio del suo greggio (Arab Light) al livello piu' basso in 27 mesi. Secondo la Reuters a dicembre la produzione Opec e' aumentata perche' i tagli di Riad e di altri membri dell'Opec+ come la Russia sono stati bilanciati dagli aumenti di Iraq, Angola e Nigeria.
Prezzo del gas giù ai livelli del novembre del 2021
Il gas si riporta ai prezzi del novembre del 2021 sotto quota 32 euro al MWh sulla piazza Ttf di Amsterdam. Grazie a scorte che nell'Ue si mantengono sopra l'84% a 967 TWh, i contratti future sul mese di febbraio cedono l'8,82% a 31,5 euro al MWh. Restano sopra al 90% a 224 TWh le scorte in Germania, mentre in Italia sono scese sotto la soglia dell'80% (79,49% a 156,56 TWh). Restano sopra all'80% anche in Francia, ma con soli 108,35 TWh immagazzinati.