Economia
Borsa, l'Ue rialza la testa grazie al lusso. Milano resta debole, vola Moncler
Non si arresta invece la caduta della compagnia telefonica italiana, Tim, che da inizio settimana registra un tonfo del -10%
Borsa, a Londra brillano Richemont e Burberry
Dopo un avvio in rosso segnato dalle preoccupazioni per il record di contagi da Covid in molti Paesi e l'effetto dei tassi il tono dei listini europei migliora grazie agli acquisti sui titoli del lusso, che compensano così i timori degli investitori per il rialzo dei rendimenti dei Treasury e del Bund tedesco, tornato positivo dopo quasi tre anni. A pagare i conti del lusso di Richemont e Burberry (puoi leggerli qui) che danno una scossa forte a tutta Europa.
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A metà seduta la Borsa migliore è quella di Madrid (+0,6%) con in testa il gruppo della moda Inditex (+3,7%), seguita da Parigi (+0,5%) dove guidano il listino le maison Lvmh (+3,4%) e Kering (+3,3%). Superano la parità Londra (+0,2%) con il Regno Unito che vede l'inflazione al massimo da quasi 30 anni, e Francoforte (+0,2%) guidata dal brand Zalando (+4%).
Non riesce a cambiare passo, invece, Piazza Affari, dove il Ftse Mib resta di un soffio in territorio negativo (-0,1%), anche se Moncler (+3,5%) si è messa subito in scia al resto del comparto moda europeo. Acquisti anche su Saipem (+2,1%) e Tenaris (+1,5%) sulla spinta del prezzo del greggio. In rialzo Leonardo (+1,7%) che, secondo il Sole 24 Ore, potrebbe incassare nuove commesse da Airbus grazie alle commesse di Ita, la nuova Alitalia.
A fine seduta, Madrid (-0,08%), Inditex (+2,66%), Parigi (+0,55), Lvmh (+3,67%), Kering (+1,96%), Zalando (+3,35%), Ftse Mib (-0,41%), Moncler (+3,22%), Saipem (+3,74%), Leonardo (+1,26%), Tim (-3,02%), St (-2,51%), Generali (-0,72%), Prysmian (-2,27%) |
Sul fronte opposto continua la caduta di Tim (-3,5%), che ha ceduto oltre il 10% in tre sedute e si muove ai minimi da due mesi dopo le indiscrezioni sul piano per lo spin-off della rete e l'offerta di Kkr che appare più lontana. In territorio negativo St (-1,4%) e la compagnia Generali (-1%) dove resta la tensione ai vertici, con il cda che ieri ha discusso delle recenti dimissioni di Caltagirone e Bardin, definendone i motivi 'infondati e offensivi'.
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Pesante Prysmian (-2,5%) mentre emerge che l'Antitrust tedesca ha effettuato delle ispezioni in alcuni siti del gruppo nell'ambito delle verifiche su un possibile cartello relativo ai prezzi dei metalli. Sul mercato dei cambi, l'euro resta sempre sotto la soglia di 1,14 dollari e passa di mano a 1,1339 da 1,1367 ieri in chiusura. Prosegue, infine, la corsa del petrolio sulle tensioni geopolitiche: il Brent di marzo scambia a 88,3 dollari al barile (+0,9%), sempre a ridosso dei massimi dall'ottobre del 2014, e il Wti a 86,8 dollari (+1,6 per cento).
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