Economia
Balzano i rendimenti. Borse in rosso. Gli investitori mollano Tim: -3,2%
Il balzo dei rendimenti sull'obbligazionario manda in rosso le Borse e in particolare Wall Street
A Piazza Affari vendite su Tim
Il balzo dei rendimenti sull'obbligazionario, con il Bund decennale a un passo dal diventare positivo (-0,015%) e il Treasury ai livelli pre Covid (1,845%), manda in rosso le Borse e in particolare Wall Street che riapre dopo il week end lungo. Lo spettro all'orizzonte è sempre quello della Fed con gli esperti che proseguono a esercitarsi nelle previsioni sulla stretta monetaria in arrivo: se ne sapra' di piu' dopo la riunione del Fomc di settimana prossima, che preparera' il terreno per quella decisiva di marzo.
A fare le spese di questo scenario, e di un contesto di incertezza legato a Omicron e al rallentamento cinese, sono soprattutto i titoli tech, con il Nasdaq che cede quasi il 2% mentre in Europa i principali listini contengono i cali e Milano in chiusura segna -0,74%. A Piazza Affari tiene banco il caso Tim. Il dg Labriola ha illustrato in un pre consiglio il piano per il riassetto, che se implementato rischia di allontanare definitivamente l'Opa Kkr: ne fa le spese il titolo che cala del 3,2% anche sui timori per l'ingresso di Iliad nella telefonia fissa.
Passivi vicini al 3% anche per Diasorin e Prysmian mentre con il greggio sui massimi (Wti a 85 dollari, +1,1%) guidano il listino Tenaris (+2%) ed Eni (+0,4%); fiammata finale di Generali (+1,5%) nel giorno in cui il cda stendera' la long list per il rinnovo del board e mentre infuria lo scontro sulla governance. Sul mercato dei cambi, la moneta unica vale 1,133 dollari (1,404 ieri in chiusura), e 129,84 yen (130,65) quando il biglietto verde vale 114,58 yen (stabile).
Piazza Affari limita le perdite in Europa mentre Parigi cede lo 0,94% e Francoforte l'1%; si difende anche Madrid (-0,65%). A Milano, oltre a Generali, in cima alle blue chip ci sono i titoli petroliferi, in primis Eni e Tenaris, favoriti dalla volata del greggio sui massimi; sopra la parita' anche Leonardo (+0,68%) e Terna (+0,26%).
Anche Atlantia chiude sulla parita' dopo le promozioni degli analisti all'acquisto della tedesca Yunex che di fatto ha inaugurato il nuovo corso della holding post Autostrade. In coda al listino Diasorin e Tim cedono oltre il 3%, Prysmian e Saipem il 2,7%; realizzi sul risparmio gestito con passivi superiori al 2% per Banca Generali, Banca Mediolanum e Fineco; vendite su Iveco che cede il 2,3% dopo il recente rally. Sul resto del listino continua a correre Fope (+8,2%) dopo i conti diffusi ieri.
In Europa pagano dazio il settore tech (-2,2%) in scia al Nasdaq, industria (-1,7% lo stoxx di settore) e chimica (-1,5%); si salvano, chiudendo attorno alla parita', energia e assicurazioni. A Parigi guidano il listino Thales (+1,78%) e Total (+1,5%) mentre ArcelorMittal cede il 3,5% mentre a Francoforte la peggiore del Dax e' Sartorius (-3%) seguita da Infineon (-2,8%); Fresenius viaggia in controtendenza (+0,6%). A Londra, dove il listino principale cede lo 0,63%, prosegue il calo di Unilever (-4%) dopo l'offerta su Gsk Consumer Healthcare; giornata di rialzi invece per il comparto tlc con Vodafone che chiude in guadagno del 2,2%.
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