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Economia
Brembo, voci e retroscena sull'addio a Pirelli. E Tronchetti Provera ora...

Marco Tronchetti Provera (foto Lapresse)

Brembo, voci e retroscena sull'addio a Pirelli. E Tronchetti Provera adesso...

Forse era troppo bello per essere vero: un polo della componentistica “alto di gamma” per il settore auto. Gli pneumatici della Formula 1 insieme ai freni forniti ai bolidi guidati da Leclerc&soci. Infatti, talmente bello che non si farà. Brembo ha dato mandato di cedere la sua partecipazione, superiore al 5,5%, attraverso la procedura nota come “accelerated book building”, quella che il MEF ha impiegato per mettere sul mercato quote di Monte dei Paschi di Siena. Fine del sogno di un campione internazionale e fine anche del sogno di un’Italia capace di unire le forze per sfidare le temperie dei mercati globali.

Brembo vende il suo pacchetto incassando 282,9 milioni di euro. Per carità, una buona cifra, seppur più bassa del valore di borsa prezzato ieri dai mercati. Ma soprattutto realizza una plusvalenza di 73 milioni, non una cifra da fa tremare le vene ai polsi per una multinazionale come Brembo. Segnale evidente che l’intento non fosse quello di fare cassa. Marco Tronchetti Provera, tramite la sua Camfin, ha acquistato un altro 2,5% del capitale e, come riporta Milano Finanza, è pronto ad arrivare al 29,9%, appena sotto la soglia dell’opa.

La domanda però rimane: perché Brembo ha scelto di abbandonare Pirelli dopo averne acquistato un pacchetto sempre più cospicuo di azioni a partire dal 2020? E qui si moltiplicano le voci. Secondo i bene informati, infatti, in questi quattro anni non sarebbero stati fatti passi avanti significativi in un’ottica di fusione. E a Bergamo avrebbero perso la pazienza.

Possibile poi che Marco Tronchetti Provera, dopo il periodo di gestione cinese, voglia ora tornare a essere dominus della Bicocca. Il manager, che ha sempre mostrato una visione strategica notevole (chi dimentica il famoso accordo con Rupert Murdoch per la trasmissione dei contenuti via satellite tramite la rete Telecom corra a ripassare) ha probabilmente in rampa di lancio qualcosa di grosso, tanto da aver fatto capire alla famiglia Bombassei e al Presidente esecutivo di Brembo Tiraboschi che non ci fossero più le condizioni per parlare di partnership e fusione. Peccato, perché nell’epoca dei giganti globali un campione tutto italiano nel mondo della componentistica auto, specie in un momento di transizione epocale per il mondo dell’automotive, avrebbe dato lustro al nostro Paese. Vedremo che cosa tireranno fuori dal cilindro i due grandi vecchi dell’industria nostrana.






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