Economia
Brexit, tensione alle stelle Ue-Uk. La sterlina scivola. I mercati: vendere
Ripartono i timori per il no-deal dopo l'Internal Market Bill di Londra
Mentre la tensione è alle stelle fra Ue e Regno Unito dopo la rottura suggellata ieri sul progetto di legge nazionale (Internal Market Bill) presentato dal governo Tory di Boris Johnson in Parlamento per consentire in caso di no-deal sui commerci una modifica unilaterale delle intese sul divorzio gia' raggiunte con Bruxelles nell'Accordo di recesso, la sterlina estende il calo iniziato ieri dopo che l'Ue ha chiesto che venga ritirata la bozza di legge. Bozza che danneggerebbe l'accordo di recesso sulla Brexit.
Sul valutario, il cambio sterlina-dollaro tratta a 1,2770, mentre l'euro-sterlina e' quota a 0,9279. Gli investitori si sono "svegliati con il botto" di fronte alla possibilita' che il periodo di transizione per la Brexit termini il 31 dicembre senza un accordo, ha detto l'economista di Capital Economics Paul Dales.
Una Brexit senza accordo commerciale "arretrerebbe la ripresa economica del Regno Unito" dal coronavirus e manderebbe il cambio sterlina-dollaro a 1,15 e euro-sterlina a 0,96. "Altri ribassi sono in arrivo poiche' gli investitori sono sempre piu' preoccupati per il rischio che il Regno Unito termini il periodo di transizione con l'Ue senza un accordo commerciale", spiegano pero' da UniCredit. "Resteremmo ribassisti sulla sterlina fino a quando non emergera' un'inversione di tendenza positiva nei negoziati Ue-Uk", spiegano gli esperti di Piazza Gae Aulenti.
I 27 hanno minacciato anche di azioni legali, con un ultimatum respinto da Downing Street in toni non meno categorici. Il braccio di ferro appare in effetti destinato a far saltare anche i negoziati sulle relazioni future - attualmente in stallo su alcuni dossier cruciali - se per fine mese non si uscira' dallo scontro. Ma intanto la Bbc ha confermato che i colloqui del nono round, previsti la settimana prossima a Bruxelles fra i team guidati dai negoziatori Michel Barnier e David Frost, restano regolarmente in calendario.
Nel frattempo, i dati hanno mostrato che il Pil del Regno Unito, nel mese di luglio, è salito del 6,6% su base mensile, ma rimane in calo dell'11,7% su base annua. Nei tre mesi terminati a luglio, il Pil è sceso del 7,6% rispetto ai tre mesi precedenti e del 17,3% su base annua.
"Il Pil" inglese "è risalito a luglio, sostanzialmente in linea con le aspettative del consenso. Vediamo un'altra lettura solida ad agosto, ma riteniamo che con l'autunno arriverà un deterioramento del mercato del lavoro, il sostegno fiscale verrà ridotto e ci sarà un nuovo picco di incertezza sulla Brexit, fattori che rappresenteranno un freno per la ripresa", affermano Jacob Nell e Bruna Skarica di Morgan Stanley. Gli esperti si aspettano quindi "un ulteriore allentamento da parte della Banca centrale inglese, a partire da novembre".