Economia
Caos banche, una verità scomoda e scorretta: anche le donne possono sbagliare
Dal Tesoro Usa alla Bce passando per la Svizzera
Il Ministro del Tesoro USA, Janet Yellen, ormai viene preso in giro nel mondo finanziario per la sua incompetenza e anche perché nell’ultimo anno non parlava d’altro che di climatechange e “diversità” di genere e appunto nominava le sue protegè come quella che doveva vigilare sulle banche.
Andando in Europa, la Lagarde è ormai un disastro nelle sue uscite e dimostra di essere un ex avvocato che non ha mai sostenuto un esame o scritto anche un solo articolo di economia e deve il posto ad essere una raccomandata di Sarkozy, come è emerso da lettere apparse sui giornali anni fa in cui diceva “fai di me quello che vuoi”.
Anche il Ministro del Tesoro Svizzera, una donna anche lei, che ha chiuso dopo 160 anni di storia Credit Suisse regalandolo in pratica a UBS e azzerando 15 mld di obbligazioni è molto criticata. Ad esempio, durante la crisi finanza globale del 2008 Credit Suisse fu l'unica grande banca a non aver bisogno di aiuti pubblici e UBS invece fu salvata dallo Stato. E il CET1 ratio di Credit Suisse era molto sopra il minimo regolamentare, senza contare che aveva passato lo stress test in autunno.
Oltre all’ossessione per questi temi “politicamente corretti”, in questo inizio di crisi bancaria, i responsabili degli errori e omissioni finora sono infatti donne.
Tutti i protagonisti citati finora sono donne messe nei posti chiave dei ministeri del Tesoro, BCE e di banche fallite. Nei casi della Lagarde, della Yellen al Tesoro USA, della responsabile della FED per queste banche Mary Daly e anche del ministro svizzero l’incompetenza è ormai palese e viene discussa apertamente.
Siamo dei reazionari alla Schopenhauer e Nietzsche e notare queste cose? Ci siamo limitati a citare fatti che però messi insieme dipingono un quadro del “politicamente corretto” insediato ai vertici delle istituzioni finanziarie poco rassicurante. Ovviamente anche gli uomini fanno molti danni, ma questa volta un po’ di responsabilità cade sulle donne.