Economia
Cashback, Corte dei Conti: la lotteria degli scontrini? Un totale insuccesso
I magistrati contabili criticano le misure del Conte-bis (cashback e super cashback) per incentivare i pagamenti con carte di credito e bancomat
Cashback, super cashback e lotteria degli scontrini non convincono per niente la Corte dei Conti che punta il dito sulle "adesioni limitate e settoriali", sulle "difficoltà a monitorare i reali effetti economici e tributari prodotti dalla misura", sulla complessità delle operazioni necessarie per la partecipazione alla lotteria e su pratiche atte al "frazionamento artificioso degli acquisti". Gli impatti delle misure finalizzate a favorire l'uso della moneta elettronica, che hanno registrato un sostanziale flop al Sud, sono valutati dalla magistratura contabile nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021.
Secondo la Corte dei Conti "da una prima analisi emerge l'esistenza di criticità e limiti nell'esperienza finora maturata" e "sembrerebbero sussistere difficoltà a monitorare i reali effetti economici e tributari" del cashback.
"La prosecuzione del Programma - osserva la Corte - dovrà trovare supporto nella compiuta conoscenza di elementi quali la valutazione degli effetti prodotti nei diversi settori interessati e l'impatto in termini di emersione di ricavi e compensi precedentemente occultati. Non sono state previste distinzioni tra i beni e servizi oggetto delle transazioni e i soggetti che rendono la prestazione: preferibile sembrerebbe, per la diffusione dei fenomeni evasivi, una soluzione che privilegi i pagamenti verso operatori medio piccoli prevedendo un incentivo differenziato. Quanto al numero minimo di operazioni richieste nel semestre per la corresponsione del rimborso, esso appare esiguo, indebolendo l'interesse ad utilizzare il pagamento elettronico".
Relativamente al super cashback, secondo la Corte dei Conti, "allo scopo di contenere gli abusi - che i dati forniti dal Dipartimento alla data del 30 aprile sembrano confermare - potrebbe essere opportuno limitare il numero di operazioni effettuabili con lo stesso operatore nell'arco della medesima giornata (anche se con carte diverse), limitando in questo modo anche il probabile frazionamento artificioso degli acquisti".
Inoltre, "la misura del premio, 1.500 euro ai primi 100 mila utenti per numero di operazioni nel semestre, appare eccessiva". Secondo la magistratura contabile, "l'adesione alla lotteria degli scontrini è risultata al momento alquanto limitata e settoriale, concentrata nella grande distribuzione" e "un ostacolo è certamente costituito dalla complessità delle operazioni, mentre la conoscenza solo differita della vincita costituisce un'ulteriore remora alla partecipazione, affievolendo l'interesse del consumatore".
Le sole operazioni presso i supermercati assorbono il 54,4% del totale; nella fascia superiore a 500.000 euro si concentra il 43% del totale. Alquanto modesto risulta l'apporto delle fasce fino a 50.000 euro, pari al 6% e da 50.000 a 100.000, pari allo 0,9%. Quanto alla distribuzione territoriale degli esercenti che hanno trasmesso operazioni, a fronte di una discreta affermazione della lotteria in regioni come la Lombardia, l'Emilia-Romagna e le Marche, altre regioni, come "la Campania, la Sardegna e la Valle d'Aosta si caratterizzano per un risultato del tutto insoddisfacente, sintomo di un sostanziale rifiuto dell'iniziativa".
Infine, rileva la Corte, "dai primi elementi in ordine al credito di imposta del 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate, emerge che tra settembre 2020 e aprile 2021, i crediti compensati ammontano complessivamente a 3,31 milioni, coinvolgendo un numero limitato di soggetti" e "resta da valutare se la misura possa produrre gli effetti attesi con specifico riferimento alle attività economiche di minore dimensione, nelle quali si concentra la resistenza all'uso dei mezzi di pagamento elettronici”.