Economia
Cloud-Pnrr, volani per la transizione digitale: la roadmap Governo-Regioni
Governo, Regioni e province autonome mettono il turbo in tema di transizione digitale: i dettagli del nuovo accordo
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina oltre il 20% dei fondi, pari a più di 40 miliardi di euro alla Pa. Una fetta importante insomma. Che ruolo avranno le risorse?
Le risorse del Pnrr andranno ad impattare sull’aspetto infrastrutturale: il polo strategico nazionale e lo sviluppo della banda ultra larga. Ma, proprio per loro natura, non potranno finanziare la spesa corrente, ovvero il lato delle competenze. Noi in quanto Regioni abbiamo fatto presente al sottosegretario Butti che il tema della competitività e dell’attrattività del settore pubblico è un’emergenza. E su questo è al lavoro anche il ministro per la PA Zangrillo. Insomma, i profili IT sono sempre più richiesti e le Regioni ne sono a corto.
Parlando di innovazione, transizione e futuro digitale in Italia è impossibile non tener conto di un altro punto chiave: il digital divide. In Italia il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione (in particolare personal computer e Internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale è ancora alto. In che modo è possibile accorciare le distanze? Il ruolo delle Regioni sarà in tal senso fondamentale?
Sul digital divide il Pnrr prevede molto risorse. Purtroppo però in Italia c’è ancora una quota consistente di persone in tale situazione. La sola Regione Umbria che conta in totale 850mila abitanti, ha un target di 63mila cittadini in digital divide su cui intervenire. Elemento chiave nel processo di transizione saranno i centri di facilitazione digitale, luoghi molto utilizzati durante la pandemia per tutte quelle semplificazioni legate allo Spid. Certamente la strategia del governo di attivare una sorta di wallet (portafoglio), come unica piattaforma in cui tenere tutti i documenti, è un ulteriore strumento di accelerazione e catalizzazione.