Economia
Confindustria,4 dei Giovani e 6 della Piccola: Bonomi ipoteca 2 mega pacchetti
Rumors: intanto Pasini prepara una squadra di big con un pensierino all'ex Ilva di Taranto...
Il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi ipoteca anche la maggioranza dei voti dei Giovani di Confindustria e della Piccola, due associazioni che in Consiglio generale (su 179 associati) esprimono in tutto ben 23 preferenze: sei la confederazione presieduta da Alessio Rossi e 17 quella guidata da Carlo Robiglio.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la Piccola è spaccata in tre: sei voti sono per il numero uno degli industriali milanesi (oltre al piemontese Robiglio, i tre piccoli imprenditori della Lombardia, più un romano e un calabrese), due (sempre del Piemonte) per la torinese "d'adozione" Licia Mattioli e uno (di Brescia) per il presidente degli industriali della Leonessa Giuseppe Pasini. Le altre otto sono ancora da assegnare, ma i bene informati rivelano che in generale l'orientamento del Consiglio della Piccola sia molto in favore di Bonomi.
Ecco con chi stanno le grandi partecipate pubbliche nella partita della presidenza di Confindustria Confindustria: Roma, Padova, Bologna. Al via il tour di Bonomi-Mattioli-Pasini |
Fra i Giovani, invece, a cui spettano cinque posti nell'ex Giunta più quello del presidente, al momento sta andando in scena una "divisione" solo elettorale fra i due numeri uno: quello in carica, Rossi e il suo predecessore Marco Gay. Fonti interne rivelano che tre imprenditori under 40 siano con Rossi su Mr Assolombarda. Gli altri due, Gay compreso, sono su Mattioli.
Intanto, pare che Pasini, come anche Mattioli, per le cui chance sarà fondamentale anche l'orientamento degli imprenditori di Emilia Centro (Bologna, Modena e Ferrara) che decideranno su chi puntare per il dopo-Boccia martedì, al termine dell'audizione dei tre candidati nell'associazione degli industriali felsinei, stia mettendo in campo una squadra di vicepresidenze composta da nomi di big.
Il motivo? Dare un segnale al Sistema sulle potenzialità di una loro eventuale presidenza nel cercare di riportare in Confindustria le grandi imprese fuoriuscite negli anni passati. Il tutto con un pensierino dell'ex presidente di Federacciai e proprietario di Feralpi, si dice, come capo-cordata per l'ex Ilva di Taranto (con tanto di incontri faccia a faccia con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli), nel caso i Mittal decidano di fare un passo indietro fra qualche mese.
@andreadeugeni