Economia
Coronavirus, Cgia: con la crisi nel 2021 boom del lavoro nero in Italia
Nelle ultime settimane, ai disoccupati si sono aggiunti molti addetti della ristorazione e finte parrucchiere ed estetiste che lavorano a domicilio
Altrettanto diffusa sul territorio, sostiene la Cgia, è "l'attivita' svolta da finti parrucchieri, estetisti e massaggiatori abusivi che a seguito delle chiusure di queste attivita', causa Covid, stanno imperversando, soprattutto in questa settimana di Pasqua, recandosi nelle abitazioni dei/delle clienti per il taglio, la messa in piega, il massaggio ayurvedico, la depilazione o la pulizia del viso". Per la Cgia la decisione del governo Draghi di chiudere in zona rossa il settore benessere è "immotivata".
Anche perche', viene spiegato, "le attivita' di acconciatura e di estetica dal maggio dell'anno scorso hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorita' sanitarie e dal Governo precedente, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti. Lavorando su prenotazione e avendo investito notevolmente in prevenzione", prosegue la nota, "non risulta che in nessuna parte del Paese si siano verificati dei focolai di contagio presso queste attività tale da giustificare la decisione di chiudere tutto".