Economia
Carmignac: "Lo choc dei dazi frenerà il Pil Usa. Ecco perché l'America di Trump ora rischia la recessione"
Il presidente americano Donald Trump ha ufficialmente fatto iniziare quella che è stata ormai ribattezzata come la "guerra dei dazi". Che cosa aspettarsi ora? L'analisi

Il commento di Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac, sull'imposizione da parte dell'amministrazione statunitense di dazi su tutte le esportazioni a partire dalla fine di questa settimana
Il presidente americano Donald Trump ha ufficialmente fatto iniziare quella che è stata ormai ribattezzata come la "guerra dei dazi". Il 2 aprile il tycoon ha annunciato ufficialmente in diretta tv mondiale le nuove tariffe che verranno imposte dagli Usa sui prodotti stranieri. Che cosa aspettarsi ora? Le decisioni dell'amministrazione Usa, secondo Carmignac, società francese di gestione patrimoniale, avranno riflessi importanti sulle stime di crescita dell'economia americana, che rischia quest'anno la recessione.
Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac, spiega: "Il Liberation Day è stato segnato dall'imposizione da parte dell'amministrazione statunitense di un dazio minimo del 10% su tutte le esportazioni a partire dalla fine della settimana, con tariffe ben più elevate su alcuni partner commerciali specifici. I paesi asiatici sono stati particolarmente colpiti (Taiwan, Giappone, Corea del Sud, India, Indonesia, Vietnam), mentre i Paesi dell’America Latina ne molto meno, poiché sembrano essere considerati "attori virtuosi". Il Presidente Trump ha dichiarato che questi dazi sono dinamici e verranno ridotti man mano che i Paesi risponderanno con concessioni, abbassando le proprie barriere tariffarie e non tariffarie sulle esportazioni statunitensi".
Secondo le stime di Carmignac, "questo nuovo shock aumenterebbe Il tasso medio delle tariffe degli Stati Uniti di oltre il 18%, portandolo al 31% – un livello che si colloca all’estremità superiore delle aspettative del mercato. Un tale impatto potrebbe ridurre il PIL statunitense di un ulteriore 1,5% e spingere l'inflazione core oltre l’1%", rimarca ancora Thozet.
Si tratta quindi, conclude l'analista, "di un'economia statunitense che quest'anno rischia la recessione, con l’inflazione che accelera nuovamente. E questo ancor prima della prossima ondata di dazi settoriali, menzionata ancora una volta da Trump, su chip, prodotti farmaceutici, rame, legname e servizi di spedizione".