Economia

Dazn al lavoro su sistema tracciamento per la pubblicità con l'aiuto di Google

di Marco Scotti

Parla Andrea Cerasoli, VP Media Southern Europe Dazn Group



Chi sta subendo, di riflesso, il rapporto ancora un po’ travagliato tra Dazn e il sistema dei media è anche Tim. Che ha investito 800 milioni nei prossimi tre anni e che osserva da lontano l’evolversi della situazione. Questa mattina il quotidiano francese Le Figaro scriveva delle difficoltà di Dazn e del tentativo di Tim di “ovviare” a questi problemi ampliando il bouquet dell’offerta di canali in streaming sulla piattaforma Tim Vision allo stesso prezzo del solo calcio.

Fonti accreditate riferiscono ad Affari che, per il momento, la strategia sta funzionando: intanto, perché fino a pochi mesi fa oltre confine Tim Vision era totalmente sconosciuta mentre oggi occupa le pagine dei giornali. E poi perché l’obiettivo di Tim non è certo quello di diventare un broadcaster del calcio, ma di digitalizzare le case degli italiani, tornando al core business dell’Ultra broadband. 

Anche perché, come viene riferito, la fibra è un utility come l’acqua e la gente sta iniziando a capirlo un po’ di più anche grazie alla trasmissione del calcio. Quello che si dà ormai per scontato è che il satellite verrà definitivamente soppiantato dalla tv, tanto che perfino la Rai, con Raiplay, ha capito l’importanza dell’Ott. 

Infine, rimanendo sempre in orbita Tim, Affaritaliani.it può anticipare che il prossimo piano industriale, che sarà presentato tra febbraio e marzo, vedrà notizie positive per quanto riguarda la riduzione del debito, vero e proprio mantra per Luigi Gubitosi da quando è arrivato al timone dell’ex-Sip.