Economia
Debito fuori controllo, stretta da 13,5mld l'anno per rispettare i vincoli Ue



L'Ufficio parlamentare di bilancio mette in guardia il governo, serve una correzione da 0,6% del Pil. Bankitalia: "Incertezza da sgravi a tempo"
Conti pubblici, il maxi debito pubblico e i tagli per sette manovre consecutive
Il debito pubblico italiano è arrivato a 3mila miliardi, una cifra monstre che mette in ginocchio il Paese. Per rispettare i vincoli imposti dall'Europa servirà una decisa stretta nelle prossime sette manovre finanziarie. I numeri più importanti per misurare i margini a disposizione delle future leggi di Bilancio arrivano nelle ultime pagine della ricca analisi depositata dall’Ufficio parlamentare di bilancio nell’audizione di ieri sul Def. Per rispettare i vincoli comunitari - si legge su Il Sole 24 Ore - ed evitare un’esplosione del debito, il piano fiscale strutturale previsto dalla riforma del Patto Ue dovrà prevedere un aggiustamento dei conti nell’ordine dei 6 decimali di Pil ognuno dei sette anni su cui sarà scandito: in valore assoluto, sono circa 13,5 miliardi.
Leggi anche: Debito, quei 225 mld in due anni alle imprese. Non è colpa solo del Superbonus
Ma sono solo un punto di partenza, calcolato al netto delle risorse che servono per nuove misure o per la replica di quelle vecchie. Allarme - prosegue Il Sole - anche da Bankitalia: "Un'ulteriore proroga di natura temporanea degli sgravi contributivi accrescerebbe l’incertezza sull’evoluzione futura dei conti pubblici". Sul lato della crescita, invece, tutte le speranze sono appese al Pnrr: "Bisogna avere un rigore assoluto nell’implementazione del Piano al 2026", avverte il presidente del Cnel Renato Brunetta respingendo l’idea di una proroga: "Una iattura".