Economia
Deliveroo, timori sul business, fondi in ritirata. Ipo fa flop: titolo a -30%
Le polemiche sui diritti dei rider alimenta lo scetticismo di alcuni grandi investitori che non hanno sottoscritto il collocamento di azioni Deliveroo
Cotto, mangiato e rigettato dalla Borsa. Tonfo delle azioni Deliveroo, la piattaforma di food-delivery, al debutto sul listino azionario londinese con il titolo molto al di sotto del prezzo di Ipo che subito dopo la campanella è arrivato a perdere il 30% a 2,75 sterline.
Il prezzo di collocamento di 3,90 sterline ha assegnato una valutazione totale di 7,59 miliardi di sterline all'azienda, meno di quanto inizialmente previsto, dopo che una serie di importanti fund manager britannici come Aviva, Aberdeen Standard Investments, Legal and General Investment Management, ha detto che non avrebbe partecipato, citando timori relativi alla struttura azionaria a doppia classe e al modello di business della gig economy su cui si basa l’azienda, timori nati in particolare dopo la polemica sui diritti dei rider in molti Paesi in giro per il mondo.
Durante la pandemia di Covid-19 i rider autonomi di Deliveroo hanno assistito a un boom di richieste del servizio di consegna del cibo dai ristoranti, altrimenti chiusi, ai clienti costretti in casa. La quotazione dell'azienda con sede nella City, fondata nel 2013 dal Ceo William Shu, è la maggiore Ipo sulla Borsa di Londra dopo quella di Glencore nel maggio 2011, oltre che la maggiore quotazione tech sul London Stock Exchange.
Deliveroo ha comunicato alla comunità finanziaria che intende utilizzare i proventi netti derivanti dall'emissione delle nuove azioni per continuare ad investire nelle opportunità di crescita disponibili: portare online il settore del cibo rappresenta un'enorme opportunità di mercato.
“Il modo in cui la pensiamo è semplice - si legge in un comunicato della società - ci sono 21 occasioni di pasto in una settimana (colazione, pranzo e cena), sette giorni a settimana. Adesso, meno di una di queste 21 operazioni commerciali avviene online. Noi siamo al lavoro per cambiarlo". "Abbiamo eseguito bene i nostri piani, dal punto di vista della della crescita, dell'espansione e della redditività, ma siamo davvero solo all'inizio del nostro viaggio", ha fatto sapere ancora l'azienda.
"Continueremo ad investire in innovazione per migliorare ulteriormente il nostro marketplace principale per i consumatori, i ristoranti, i supermercati, e i rider, mentre continuiamo anche a sviluppare ulteriormente le nostre attività in crescita, come in particolare Editions, Plus e Signature”.