Economia

Dopo Covid e inflazione ritorna la stangata delle imposte su imprese e famiglie

di Daniele Rosa

L'inversione di tendenza confermata dall'ultimo Rapporto Ocse

Imposte, dopo Covid ed inflazione riparte la crescita delle imposte

Durante la pandemia e, subito dopo con la salita dell’inflazione, i Governi di tutto il pianeta sono corsi ai ripari cercando di rallentare la pressione fiscale su imprese e famiglie già in difficoltà. Ora però, secondo l’ultimo Rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) su 90 Paesi, nel 2023 è partita una certa inversione di tendenza nella  riduzione delle imposte, in particolare per imprese e consumi, e con un aumento dei contributi sociali. Un cambiamento delle politiche fiscali piuttosto generalizzato. Negli anni difficili, appena passati, vi sono state riduzioni temporanee dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (soprattutto sui redditi bassi), delle imposte sui consumi (IVA in particolare, delle tasse sulle imprese e  dell’Iva sui prodotti alimentari.

Imposte, nel 2023 la tendenza alla riduzione si è invertita

Nel Rapporto si evidenzia come “Ci siano segnali di un rallentamento o di un'inversione della tendenza al ribasso delle imposte osservata durante la pandemia di Covid 19 e il periodo di alta inflazione che ne è seguito. Questo si nota dal minor ricorso a riduzioni di aliquote e allargamenti della base imponibile e da un aumento delle aliquote in varie categorie di imposte". L’OCSE inoltre sottolinea che “L'anno 2023 è stato caratterizzato da un uso relativamente meno frequente di tagli alle aliquote e di misure che hanno l'effetto di ridurre la base imponibile, a favore di aumenti delle aliquote e di iniziative volte ad ampliare la base imponibile per la maggior parte dei tipi di imposte”.

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Imposte, aumentano nel 2023 le imposte soprattutto sulle imprese

Uno dei cambiamento più evidenti riguarda la tassazione sugli utili delle imprese. Mediamente in ribasso ( dal 28,2% al 20%) tra il 2000 e il 2022. Nel 2023 la tendenza è stata invertita, anche se di poco, salendo al 21,1%. Chiaramente non tutti i Paesi hanno avuto le stesse percentuali ma alcuni Paesi che non tassavano le società ( Emirati Arabi e Barbados per esempio) ora le hanno introdotte. In Italia un esempio è proprio di questi giorni  con una aumento della pressione fiscale (oltre il 40%) e delle accise sul diesel. Un altro aspetto rilevato dall’ Organizzazione internazionale riguarda i contributi sociali che sono aumentati per le sfide demografiche, prima fra tutte l’invecchiamento della popolazione. Uno spazio del Rapporto è dedicato all'aumento della progressività della tassazione sul reddito in diversi Paesi. In un contesto di inflazione e di aumento del costo della vita, molte Governi avevano alleggerito le imposte a favore delle famiglie a basso e medio reddito, soprattutto per quanto riguarda i costi energetici, schizzati per la guerra tra Russia e Ucraina. Ora però sembra che l’inversione di tendenza stia cominciando a consolidarsi.