Economia

Dopo Ford, nuovo downgrade a Motor City. GM è quasi "spazzatura"

I fallen angels delle quattroruote per il coronavirus

General Motors sta seguendo a ruota Ford, diventando di nuovo "fallen angel" come nel 2005? Stavolta, non ci sono le vendite deludenti per i modelli che non hanno fatto impazzire il mercato o il costo della benzina troppo alto a mettere a rischio le prospettive finanziare della prima casa automobilistica a stelle e strisce, ma l’epidemia di coronavirus. Lockdown e le prospettive future di crisi economica che hanno quasi azzerato gli acquisti di quattroruote hanno spinto l’agenzia di rating Fitch a tagliare il merito di credito di General Motors da "BBB" a "BBB-", uno scalino sopra il livello "junk", spazzatura. Livello di allarme perché in caso di perdita dell’investment grade lo stato di “angelo caduto” (aziende che, a causa di difficoltà di diversa natura, hanno visto il loro rating scendere sotto la soglia di rischiosità accettabile andando ad aumentare la flta schiera di emittenti di bond high yeld) farebbe scattare un’ondata di vendite, dal momento che i fondi di investimento non possono tenere in portafoglio titoli classificati "junk".

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Secondo gli analisti di Fitch, che hanno però emmesso per il colosso guidato da Mary Barra un outlook stabile, la nuova valutazione riflette l'aspettativa che il profilo di un credito che resterà debole per un periodo prolungato, in un contesto macroeconomico messo sotto pressione dalla pandemia. Contesto che per il settore delle quattroruote si presenta, come lo hanno definito i colleghi analisti di Moody’s, come uno “shock creditizio” senza precedenti.



"Fitch prevede che il quadro macro resti debole per il resto del 2020 e per ampia parte del 2021, cosa che probabilmente manterrà i volumi di vendita molto al di sotto dei livelli 2019 fino al 2022", si legge in una nota, in cui si sottolinea che "le attività più concentrate del gruppo, con il flusso di cassa dell'automotive dipendenti dai mercati nordamericano e cinese, potrebbero rappresentare un rischio in futuro, sebbene l'erosione della liquidità sia stata limitata nel contesto attuale".

L’agenza di rating ha spiegato infatti che l'outlook stabile riflette la solida posizione della società in termini di liquidità e l'aspettativa che il gruppo riuscirà a mantenere il grado investimento una volta che il picco della pandemia sarà passato. Ieri, General Motors ha comunicato che nel primo trimestre sono calati profitti (-86,7%) e fatturato (-6,2%), a causa dello stop alla produzione e del crollo delle vendite provocato dal Covid-19. Anche se i risultati hanno comunque battuto le stime, grazie all'aumento delle vendite di truck e pickup (+27%).

Quindi, se superato il picco dell'epidemia anche negli States le criticità dovrebbero dissolversi, un'altra consolazione per Mary Barra, condannata ora però dal downgrade a ritoccare al rialzi i rendimenti offerti  per finanziarsi sui mercati, c’è che a fine marzo sono stati i cugini di Motor City di Ford a cadere in disgrazia per primi, diventando il più grande "angelo caduto" sull’altare della crisi da Covid, visto che S&P e Moody’s hanno classificato il suo merito di credito come junk.

In più nel gruppo dei quasi "fallen angel", GM è in buona compagnia visto che il virus del mercato delle quattroruote ha fatto scattare nel mese scorso i downgrade anche per i diretti competitor Toyota e Bmw.