Economia
Ecofin, fumata nera sulla minimum tax: il veto di Orban blocca il via libera
L'Ungheria di Orban pone il veto sulla tassazione minima per le multinazionali. "Con la guerra in corso provocherebbe uno choc economico"
Minimum tax, il commento di Gentiloni
Riguardo al veto dell'Ungheria sulla direttiva sulla minimum tax, "se si cerca un caso di scuola sul fatto che il criterio dell'unanimità crea difficoltà in molte circostanze, lo si può trovare qui, difficile averne uno più chiaro. Stiamo lavorando e siamo ancora convinti di poter ottenere l'approvazione definitiva di entrambi i pilastri della minimum tax entro il 2024", Paolo Gentiloni, commissario per l'Economia, nel corso di una conferenza stampa a Lussemburgo al termine del Consiglio Ue Economia e finanza a Policy.
"Manca uno Stato membro per l'unanimità sul secondo pilastro della direttiva (che prevede l'introduzione di un'aliquota al 15% per le multinazionali che operano in Ue; Ndr). Il primo pilastro (per far pagare le tasse ai colossi del tech non solo dove hanno i loro quartier generali, ma anche dove operano; Ndr) e il secondo fanno parte dello stesso disegno", ha concluso Gentiloni.
Ecofin, la Croazia entra nell'euro dal 2023
Ma non solo minimum tax. Nell’Ecofin di oggi "abbiamo preso le decisioni" necessarie a "consentire alla Croazia di passare all’euro a gennaio 2023. L’euro sarà la moneta croata", a partire da quella data, al posto della kuna, ha annunciato il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, al termine del Consiglio dei ministri a Lussemburgo.
Per il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, "è estremamente importante anche dal punto di vista simbolico, perché negli anni Novanta la Croazia era in guerra". "Abbiamo un Paese che 25 anni fa era in guerra, è entrato nell’Ue e ora entra nell’euro. E’ un’ottima notizia non solo per la Croazia, ma per l’intera Ue", ha sottolineato Gentiloni.