Euro sempre più giù? Festeggia Berlino.Più 8% i ricavi per le aziende tedesche
C’è da sperare che nel frattempo i prezzi al consumo non tendano a risalire più rapidamente portando a nuovo indebolimento del potere d’acquisto degli europei
Non casualmente gli Stati Uniti restano la principale area di sbocco delle merci europee (20,7% del totale) seguiti a distanza dalla Cina (9,5%) e dalla Svizzera (8,4%). Gli analisti di Natixis hanno recentemente calcolato che ogni 10% di ribasso del cambio euro/dollaro genera un incremento dei ricavi dei principali esportatori Ue dell’8%: nelle prossime trimestrali già si dovrebbe notare un buon incremento degli utili.
C’è da sperare solo che nel frattempo i prezzi al consumo (che in Italia lo scorso anno sono calati mediamente dello 0,1%, cosa che non accadeva dal 1959) non tendano a risalire più rapidamente portando a un nuovo indebolimento del potere d’acquisto degli italiani (ed europei), cosa che rischierebbe di far nuovamente rallentare i consumi interni, prolungando lo stato di ripresa anemica e di problematica gestione del credito che da troppi mesi caratterizza l’economia tricolore e di gran parte del Sud Europa.
Luca Spoldi