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Economia
Ex Ilva, nuovo incontro governo-sindacati. Garantita la continuità aziendale

Ex Ilva, i sindacati occupano Palazzo Chigi per un'ora. Il governo garantisce la continuità aziendale

Nel corso dell'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi tra il Governo e le confederazioni sindacali sull'ex Ilva di Taranto, l'esecutivo ha "confermato l'intenzione di continuare a fare la propria parte e ha assicurato che sarà garantita la continuità aziendale". Lo riporta RaiNews.

Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il governo ha inoltre convocato le organizzazioni sindacali per un nuovo incontro da tenersi entro la fine dell'anno. Alla riunione hanno preso parte i ministri degli Affari Ue e Pnrr, Raffaele Fitto, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, dell'Economia, Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento), e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano

Per le associazioni sindacali hanno partecipato i rappresentanti di Fiom-Cgil, Michele De Palma, Fim-Cisl, Roberto Benaglia, Uilm-Uil, Rocco Palombella, Usb, Sassari Colautti e Ugl metalmeccanici, Giovanni Antonio Spera.

I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm avevano detto che si sarebbero rifiutati di scendere da Palazzo Chigi. Poi sono scesi e hanno spiegato la situazione parlando con i lavoratori in presidio anche con le tende.

Ciò che i sindacati chiedono al governo è di chiarie la propria posizione in merito alla prossima assemblea dei soci del 22 dicembre e in generale rispetto al futuro di Acciaierie d'Italia. "La riunione del governo non può finire con un ulteriore rinvio. Rimaniamo a palazzo Chigi in attesa di avere spiegazioni dai ministri competenti sulle intenzioni del governo per il futuro dell'ex Ilva", aveva detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm dopo l'incontro.

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Oggi davanti a Palazzo Chigi si è svolto un presidio dei lavoratori dell'ex gruppo Ilva per accompagnare l'incontro tra governo e Fim Fiom Uilm sul futuro industriale di Acciaierie d'Italia che sta vivendo una crisi senza precedenti. 

Slogan e parole d'ordine si sono alternati: "Governo dimostra di essere diverso, dacci risposte vogliamo lavorare" urlano i lavoratori al megafono insieme alla richiesta pressante di "Salute, lavoro e occupazione" invocando "Dignità, dignità". 

L'incertezza delle mosse dell'esecutivo appare al momento massima, secondo i sindacati, le indiscrezioni si accavallano, dalla nazionalizzazione all'amministrazione straordinaria, ma i rappresentanti dei lavoratori ribadiscono le richieste che avanzano da mesi: serve un piano di salvataggio dell'azienda che preveda la salita in maggioranza dello Stato e la ricerca di un nuovo investitore con cui rilanciare l'attività del Gruppo ora ridotta al lumicino. 

"Dobbiamo mettere fine a questo martirio che dura da anni e spero oggi sia giornata utile: il governo si assuma le proprie responsabilità e ci dia risposte definitive. Basta rinvii, ora servono decisioni: occorre salvare gli occupati e rilanciare la produzione industriale, non ci sono alternative", ha spiegato prima di salire a palazzo Chigi, Rocco Palombella.

"Chiediamo che lo Stato salga in maggioranza e gestisca l'azienda fornendo garanzie occupazionali per il rilancio della produzione di acciaio senza danni ambientali", ha dichiarato il leader Fiom, Michele De Palma anche a fronte delle ipotesi di un possibile ricorso all'amministrazione straordinaria o di altre ipotesi che il governo potrebbe mettere sul tavolo. 

"Resteremo qui fino a che non ci sarà data una risposta o il governo pensa di avere ancora tempo per decidere?". Per questo è importante, ha detto il leader Fim Roberto Benaglia, "che il governo si presenti coeso e parli con una voce sola: oggi deve iniziare il percorso per il salvataggio dell'Ilva".

La situazione finanziaria, ha proseguito, "è gravissima e il rischio che si possano portare i libri in tribunale c'è. Serve per questo un piano di salvataggio del Gruppo che veda la ricapitalizzazione e l'entrata in maggioranza dello Stato come i perni fondamentali dell'azione. Non servono scelte che salvano il capitale ma distruggono l'azienda come l'amministrazione straordinaria". 

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