Economia

Fca, fusione alla pari con Peugeot. "Nessuna chiusura di fabbriche"

Sede della capogruppo in Olanda, sarà quotata a Milano, a Parigi e al Nyse. I gruppi assicurano: "Nessuna chiusura di stabilimenti"

Un leader mondiale della mobilità sostenibile, da 8,7 milioni di auto prodotte, ricavi per circa 170 miliardi, e un utile operativo di 11 miliardi. Il quarto gruppo delle quattroruote, con sede in Olanda e quotato a Milano, a Parigi e al Nyse . I consigli di amministrazione di Fca e della francese Peugeot (che controlla anche i marchi Citroen e Opel) hanno acceso il disco verde alla fusione fra pari fra i due gruppi dell'auto per "cogliere le nuove sfide della mobilità" come l'elettrico in primisdando mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un memorandum of understanding vincolante.

Un'operazione che la Borsa continua ad apprezzare (dopo la cavalcata nelle ultime due sedute, Fca ha chiuso a +8,2% sopra 14 euro - due euro in più rispetto a solo due giorni fa, boom anche per la holding Exor mentre Psa crolla a Parigi a causa delle prese di beneficio) consentirà di realizzare, secondo quanto ha fatto sapere il Lingotto in un comunicato rilasciato prima della campanella di Borsa, 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine che però "non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti", ma su "una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto". 

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Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro.

Il portafoglio marchi sarebbe in grado di coprire "tutti i segmenti di mercato con brand iconici e prodotti competitivi basati su piattaforme razionalizzate e sull'ottimizzazione degli investimenti". 

Inoltre, "la società riunirebbe le ampie e crescenti competenze di entrambe le aziende in quelle tecnologie che stanno plasmando la nuova era della mobilità sostenibile, tra cui la propulsione elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale". 

"Inizialmente il nuovo gruppo beneficerebbe di margini tra i piu' elevati nei mercati ove presente, sulla base della solidità di Fca in Nord America e in America Latina e quella di Groupe Psa in Europa". A fine primo semestre 2019 il margine operativo della divisione automotive di Psa era all'8,7%. Per quanto riguarda Fca, nel secondo trimestre 2019 il margine ebit adjusted dell'area nafta era all'8,9%.

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La guida del nuovo gruppo andrà al portoghese Carlos Tavares, l'attuale amministratore delegato di Peugeot, considerato dagli addetti ai lavori un autentico fuoriclasse delle quattroruote, che ha saputo dimostrare sul campo il suo valore, portando a regime una fusione con Opel in soli due anni e registrando miglioramenti nei margini che la Borsa ha immediatamente apprezzato. 

Tavares guiderà un Cda di 11 membri (lui compreso), sei di espressione francese e cinque di espressione italiana, con un presidente che sarà l'erede della famiglia Agnelli: John Elkann

Per effetto della fusione che avviene fra un gruppo che in Borsa capitalizza oltre 4 miliardi di euro in più e cioè Psa, prima del perfezionamento dell'operazione, Fca distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro, nonchè la propria partecipazione in Comau.

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Inoltre, sempre prima del perfezionamento dell'operazione, Peugeot distribuirà ai propri azionisti la partecipazione del 46% detenuta in Faurecia. Ciò consentirebbe agli azionisti del gruppo risultante dal merger di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo nel contempo il valore significativo della piattaforma differenziata di Fca in Nord America e la sua forte posizione in America Latina, compresi i suoi margini ai vertici del settore in quelle regioni.

Cio' rifletterebbe anche il valore aggiunto che i marchi globali di fascia alta di Fca, Alfa Romeo e Maserati, apporterebbero grazie al loro notevole potenziale di sviluppo. 

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Tra gli azionisti della nuova società che nascera' dalla combinazione tra Fca e Psa è previsto un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione che troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di Exor, Bpifrance Participations SA (la Cdp francese, ndr), DonfFeng e la famiglia Peugeot. Exor, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti a un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DFG.

"Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione. Sono soddisfatto del lavoro fatto finora con Mike (Manley, ceo di Fca) e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire insieme un grande gruppo", ha spiegato nel comunicato congiunto Tavares. Parole a cui hanno fatto eco quelle di Manley, numero uno del gruppo italo-americano.

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"Sono contento di avere l'opportunità di lavorare con Carlos e il suo team - ha spiegato infatti il Ceo Fca - su questa aggregazione che ha il potenziale di cambiare il settore. Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Groupe Psa e sono convinto che, insieme a tutte le nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilita' a livello globale".

Lo statuto della nuova società dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in assemblea in misura eccedente il 30% del totale voti espressi.

Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione. Si precisa che non sono previste minoranze di blocco in società di diritto olandese. Tutte le decisioni sono prese a maggioranza semplice dei voti in caso di quorum magiore del 50%.