Economia
Fca, General Motors chiude subito la porta a Mike Manley
FCA/ Tony Cervone (Senior Vice President General Motors): non c'è alcun cambiamento nelle relazioni con l'uscita di Marchionne e l'arrivo di Manley
La porta di General Motors, per Mike Manley, nuovo amministratore delegato di Fca, si chiude prima ancora di aprirsi. Dopo il cambio al vertice del gruppo Fiat Chrysler Automobiles tra le ipotesi di un merger internazionale era tornato il nome del colosso Usa di Detroit. Ma direttamente dal vertice di GM fanno sapere di non essere in alcun modo interessati.
"Non c'è alcun cambiamento nelle relazioni tra FCA e GM". Lo afferma ad Affaritaliani.it Tony Cervone, Senior Vice President Global Communications di General Motors, rispondendo alla domanda se dopo l'uscita di Sergio Marchionne e l'arrivo di Mike Manley al vertice di Fca fosse possibile ipotizzare un cambiamento nei rapporti tra i due colossi dell'auto. "Alla General Motors - prosegue Cervone - restiamo concentrati sulla nostra strategia che prevede la produzione di grandi auto, camion e crossover, oltre a quella di essere il gruppo guida nelle aree della mobilità personale per il futuro".
Il tema di un eventuale merger con un player internazionale è fondamentale per Fca. Attualmente il gruppo guidato da Manley è il settimo a livello mondiale e, secondo molti operatori ed esperti del settore auto, in futuro resteranno soltanto cinque player. Il punto chiave è quello dei mercati asiatici (Cina e India in particolare) dove Fca appare decisamente indietro rispetto ai competitor. In molti hanno ipotizzato una possibile collaborazione o una partnership con un gruppo giapponese o coreano per Fca.