Economia

Fibercop, ora si muove Kkr: nuovo rally Tim. Enel pronta a rilevare Ufinet

di Marco Scotti

Da Kkr a Tim fino a Enel: le reti tornano protagoniste. Secondo indiscrezioni, il fondo Usa vorrebbe incrementare il suo il 37,5%. E in Sud America, Enel...

È un momento particolarmente interessante per quanto riguarda il business delle reti. È bastata la voce che Tim sarebbe disposta a rinunciare alla maggioranza di Fibercop per determinare un vero rush in borsa. L’ex-Sip è cresciuta ieri del 3,86%, con oltre 278 milioni di azioni scambiate, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale.

La tendenza si è ulteriormente amplificata nella giornata odierna, quando si è raccontato che Luigi Gubitosi avrebbe incontrato il fondo americano Kkr, che già detiene il 37,5% di Fibercop, per aumentare la propria partecipazione. Al momento, fonti ufficiali di Tim rilevano che non è previsto alcun tipo di ingresso esterno in Fibercop.

Sarà, ma intanto il titolo registra un’ulteriore impennata e, mentre scriviamo, chiude a Piazza Affari al 4,76%. La Reuters ha registrato la smentita anche di Vivendi, che ha dichiarato tramite un portavoce di non essere a conoscenza dell’interessamento di Kkr per la rete di Tim. In questo momento, dunque, si tratta di movimenti speculativi o di una vera certezza che qualcosa stia per succedere?

Quello che è certo è che Gubitosi dovrà presentarsi il prossimo 11 novembre con delle idee precise su come migliorare conti che hanno deluso le attese degli azionisti, Vivendi in testa che con il suo 24% vuole far fruttare l’investimento profuso. Da segnalare, a margine di questa vicenda, che Timvision migrerà sulla piattaforma realizzata da Vivendi. Non si tratta soltanto di un banale “upgrade” tecnologico, ma piuttosto di un incremento delle sinergie tra la holding francese e l’ex-Sip.

Ma, si diceva, è la rete che è tornata in maniera prepotente alla ribalta. Prova ne sia che Enel, come riporta sempre l’agenzia Reuters, si sta preparando a rilevare il controllo dell’operatore Ufinet, che gestisce oltre 75.000 km di rete tra Stati Uniti e America Latina. Enel è pronta a mettere sul piatto fino a 2,1 miliardi di euro per rilevare il rimanente 79% dell’azienda che è al momento nelle mani del fondo di private equity Cinven.

La certezza che nel new normal la connettività rimarrà sempre più centrale è un dato di fatto, tanto che tutti i Paesi stanno mettendo sul piatto pesanti investimenti. Ed Enel ha dichiarato di voler replicare il modello adottato con Open Fiber anche in altri paesi del mondo, anche se bisogna ancora capire in che modo. Il ceo del colosso elettrico, Francesco Starace, aveva già dichiarato che proprio Macquarie, che già ha rilevato una parte della quota di Enel in Open Fiber, poteva essere un partner sinergico per Ufinet.

Si tratterebbe dunque di un’operazione finanziaria in cui si cederebbe al fondo australiano fino al 49% della società che gestisce le reti monetizzando l’investimento. Enel ha tempo fino alla fine dell’anno per esercitare l’opzione, prima di perdere il diritto.