Economia

Fideuram, Intesa Sanpaolo: utile netto consolidato pari a € 623 milioni

Il CdA di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, presieduto da Paolo Molesini, ha approvato il Resoconto Intermedio al 30 settembre 2020

Corcos, Fideuram: "Il totale delle masse amministrate supera i 243 Mrd e la raccolta netta è attestata a 8,2 Mrd. Numeri straordinari che dimostrano il valore del nostro modello di servizio"

Alla fine di settembre 2020 le masse amministrate dal Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking erano pari a € 243,8 miliardi, in aumento di € 1,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 242,7 miliardi), raggiungendo il livello più alto mai registrato. L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2019 è attribuibile all’eccellente performance commerciale, che ha visto le reti di private banker realizzare una raccolta netta pari a € 8,2 miliardi.

Tale effetto è stato in buona parte compensato dall’andamento dei mercati finanziari che, nell’arco dei nove mesi, hanno risentito significativamente dell’incertezza derivante dalla diffusione globale dell’epidemia Covid-19, incidendo in maniera sfavorevole sui patrimoni. L’analisi per aggregati evidenzia che la componente di risparmio gestito è risultata pari a € 164,5 miliardi, pari ad oltre 67% delle masse amministrate. Nei primi nove mesi del 2020 l’attività commerciale ha registrato € 8,2 miliardi di raccolta netta, in crescita dell’11% rispetto ai primi nove mesi del 2019 (€ 7,3 miliardi) nonostante il marcato deterioramento del contesto di riferimento.

L’analisi per aggregati mostra che la raccolta di risparmio gestito, pari a oltre € 2,5 miliardi, ha registrato un forte incremento (+158%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno in cui si era attestata al di sotto di € 1 miliardo. La componente di risparmio amministrato, positiva per € 5,6 miliardi, ha mostrato una flessione di circa € 0,7 miliardi rispetto all’analogo periodo del 2019. Al 30 settembre 2020 la struttura distributiva del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si avvaleva di 5.785 private banker, con un portafoglio medio pro-capite pari a oltre € 42 milioni.

L’analisi dei principali aggregati del Conto Economico evidenzia che nei primi nove mesi dell’esercizio le commissioni nette sono risultate pari a € 1.260 milioni, sostanzialmente in linea (-1%) con il saldo di € 1.276 milioni registrato nei primi nove mesi del 2019. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (circa 94%) del margine commissionale, sono risultate pari a € 1.185 milioni (€ 1.192 milioni nell’analogo periodo del 2019), in marginale contrazione per effetto di un product mix leggermente meno favorevole, quasi completamente compensato dalla crescita delle masse medie di risparmio gestito che, nonostante la forte correzione dei mercati avvenuta nel corso del primo trimestre dell’anno, sono risultate superiori a quelle del primi nove mesi del 2019.

Nei primi nove mesi del 2020 il margine commissionale non ha beneficiato di alcun contributo significativo riveniente da commissioni di performance, risultate pari a € 1 milione (€ 2 milioni nei primi nove mesi del 2019). Il margine di interesse, pari a € 154 milioni, ha evidenziato un incremento del 17% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno (€ 132 milioni) grazie alla crescita dei volumi medi dei depositi a scadenza di tesoreria e al contenimento del costo medio della raccolta interbancaria. I costi operativi netti, pari a € 443 milioni, hanno registrato una diminuzione di € 5 milioni (-1%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese del personale, pari a € 255 milioni, si sono ridotte di € 8 milioni principalmente per l’accentramento di alcune funzioni di controllo presso Intesa Sanpaolo a decorrere dal 1° settembre 2019.

A fronte di ciò, le altre spese amministrative, pari a € 145 milioni, hanno registrato un incremento di € 2 milioni per effetto dell’aumento del contratto di service con la stessa Intesa Sanpaolo connesso alle funzioni accentrate e, in misura minore, per maggiori spese di info-provider, in parte compensati dalla riduzione delle spese pubblicitarie e dei costi indiretti del personale. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, pari a € 43 milioni, sono rimaste sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2019 (€ 42 milioni). Il Cost/Income ratio è risultato stabile al 31%, mantenendosi su livelli di eccellenza assoluta. L’utile netto consolidato si è attestato € 623 milioni, in contenuta flessione (-5%) rispetto ai primi nove mesi del 2019 principalmente a seguito di un aumento delle rettifiche di valore nette su crediti e delle imposte sul reddito.

I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 30 settembre 2020 il Common Equity Tier 1 ratio consolidato si è attestato al 28,3%, in forte crescita rispetto al 19,2% di fine dicembre 2019 per effetto dell’aumento dei fondi propri conseguente alla decisione di destinare a riserva l’utile d’esercizio realizzato da Fideuram S.p.A. nel 2019.

Abbiamo affrontato i primi nove mesi dell’anno in un contesto di emergenza sanitaria senza precedenti – ha dichiarato Tommaso Corcos, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – "L’incertezza socioeconomica che ne è derivata ha spinto le famiglie italiane a una più marcata propensione al risparmio. Per fare in modo che tale ricchezza venga opportunamente valorizzata nel tempo è indispensabile una pianificazione finanziaria supportata dai professionisti della consulenza, in grado di fornire risposte in linea con le esigenze personali di investimento e con il profilo di rischio del singolo risparmiatore. I risultati di questi primi nove mesi del 2020 confermano il valore del nostro lavoro: il totale delle masse amministrate ha superato i 243 miliardi di euro e la raccolta netta si è attestata a 8,2 miliardi di euro. Sono numeri straordinari che dimostrano, ancora una volta, come il nostro modello di servizio sia particolarmente valido e apprezzato dai clienti. Nonostante il periodo complesso, stiamo continuando un importante processo di rafforzamento e riposizionamento delle attività, in Italia e all’estero, per servire sempre meglio i nostri clienti. Siamo certi che l’acquisizione della partecipazione di maggioranza in REYL & Cie SA e l’arrivo dei colleghi di Ubi Private e di IWBank porteranno ancor maggiore valore alla nostra Divisione. Lo sforzo comune dei private banker delle nostre reti, dei manager e dei dipendenti di sede e delle società controllate contribuiranno a quello straordinario processo di crescita che, da sempre, caratterizza Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking”.