Economia

Goldman Sachs: la svalutazione del renminbi cinese peserà su domanda lusso

Luca Spoldi

Il deprezzamento del renminbi cinese rischia di frenare i consumi dei turisti cinesi e così azzoppare la domanda di beni di lusso in tutto il mondo. L’allarme giunge da Goldman Sachs che in uno studio  dopo aver analizzato i dati dei primi due mesi del terzo trimestre prevede una crescita sequenziale solo dello 0,7% (contro l’1,7% previsto finora) e un incremento delle vendite del settore del 5% nell’intero 2019 (in precedenza ci si attendeva un +6%).

Unico segnale positivo, sinora il traffico turistico cinese è rimasto relativamente modesto salvo che negli Stati Uniti, il che significa, ragionano gli esperti, che ci si può attendere una crescita dei volumi in aree come l’Europa, dove già si notano incrementi sequenziali dei dati di traffico, in grado di controbilanciare l’effetto negativo del cambio.

Lo scenario sopra descritto sembra poter far bene più ai colossi francesi del lusso come Lvhm e Kering, di cui gli esperti di Goldman Sachs consigliano l’acquisto, che non a quelli italiani, tanto che Prada e Tod’s finiscono sulla lista dei titoli da vendere, con solo Moncler che registra un andamento positivo delle vendite che fa ben sperare per un incremento del 21% delle stesse entro fine anno.

Gaurdando all’andamento per area geografica dei gruppi italiani, in Asia (Giappone escluso, dove il gruppo non è presente) Brunello Cucinelli dovrebbe registrare comunque una crescita del 13,5% delle vendite quest’anno come pure l’anno prossimo, quando il re del cachemire italiano sarà tra i pochi gruppi a non rallentare. Positivo ma meno robusto anche l’andamento delle vendite atteso in Europa (+8,1%) e negli Usa (+7,1%). 

Per Salvatore Ferragamo l’Asia dovrebbe portare ad un incremento delle vendite del 6,8% quest’anno (ma il Giappone solo dello 0,8%), l’Europa del 3%, mentre gli Usa sono visti sostanzialmente stazionari (+0,5%). Ancora meno brillanti le prospettive di Tod’s, che sembra destinata a non veder crescere il giro d’affari più del 2,3% in Asia (Tod’s non è presente in Giappone) e rischia di accusare un calo di vendita del 4,3% in Europa e dell’8% negli Usa. 

Prada infine dovrebbe segnare un modesto incremento dell’1,3% delle vendite in Asia (ma un calo dello 0,3% in Giappone), ma rischia di scontare un calo tra il 3,2% e il 3,3% sia in Europa sia negli Stati Uniti. Quanto alla stima dei prezzi obiettivo a 12 mesi dei titoli, per Goldman Sachs il prezzo giusto per Brunello Cucinelli è 32 euro per azione, dieci euro in più è il prezzo di equilibrio stimato per Moncler.

Prada. per la quale gli analisti indicano un 15% di probabilità di una fusione o aquisizione nei prossimi mesi, dovrebbe arrivare sui 21,4 dollari di Hong Kong. Il target price di Salvatore Ferragamo è invece stimato pari a 18,6 euro, anche in questo caso senza escludere la possibilità di un’operazione di fusione o acquisizione. 32,1 euro per azione è invece il prezzo obiettivo indicato per Tod’s, anch’essa ritenuta in lizza per una possibile fusione o acquisizione.