Economia
Gruppo Hera, il nuovo impianto per il biometano a Sant'Agata Bolognese
Hera ha investito 37 milioni di euro per l'impianto che ogni anno produrrà 7,5 milioni di metri cubi di biometano
Un circuito virtuoso che parte dalle famiglie e ritorna ai cittadini, sarà possibile grazie al nuovo impianto inaugurato a Sant'Agata Bolognese dal Gruppo Hera.
Un investimento di 37 milioni di euro che consentirà ogni anno la produzione, a regime, di 20.000 tonnellate di fertilizzante naturale di alta qualità e 7,5 milioni di metri cubi di biometano, combustibile rinnovabile al 100%.
Si parte dalle famiglie con gli scarti provenienti dalla cucina di casa, cioè il rifiuto organico separato per la raccolta differenziata, e si torna al territorio, grazie all’immissione in rete del gas prodotto, per alimentare mezzi privati o del trasporto pubblico o per usi domestici, come cucinare o riscaldarsi, con immediati benefici per la qualità dell’aria.
È il ciclo virtuoso voluto da Hera, attraverso la produzione di biometano, un combustibile sostenibile e rinnovabile, nel nuovo impianto che l’azienda, la prima multiutility in Italia a farlo, ha realizzato a Sant'Agata Bolognese, in provincia di Bologna, all’interno del sito di compostaggio già presente e attivo, senza alcun consumo ulteriore di suolo, come spiega Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente del Gruppo Hera: "È un impianto di grande rilevanza, siamo i primi ad averne costruito uno così grande in Italia. Le persone che ci hanno lavorato hanno fatto davvero un lavoro enorme, rivitalizzando un sito che altrimenti sarebbe andato in disuso. Anche in termini di investimento è stato un investimento importante e credo che il nostro Paese ha bisogno di operazioni di questo genere per il rilancio".
Un progetto importante che consentirà di evitare l’utilizzo di oltre 6.000 tonnellate di petrolio all’anno e che prende spunto da iniziative simili realizzate nelle realtà europee più avanzate nel campo del recupero dei rifiuti, quali Scandinavia e Olanda. L’impianto si allinea quindi alle migliori tecnologie previste dalla Unione Europea per l’economia circolare e agli indirizzi regionali per il trattamento della frazione organica e avrà dimensioni significative.
Già da anni Hera produce biogas per la generazione di energia elettrica rinnovabile, attraverso i biodigestori e le discariche, ora però si tratta di raffinarlo per farne del biometano perfettamente analogo a quello che alimenta i mezzi o scorre nei tubi di casa. Nel nuovo impianto di Sant'Agata Bolognese i rifiuti organici saranno soggetti a un processo di biodigestione anaerobica per la produzione di biogas.
Come produce il biometano il Gruppo Hera
In sostanza il rifiuto organico, triturato e vagliato, rimarrà per circa 21 giorni in 4 digestori orizzontali, chiusi ermeticamente, dove idonei microrganismi compiranno il processo di digestione producendo biogas, costituito da metano e anidride carbonica, che verrà sottoposto a una operazione di “upgrading” (purificazione) attraversando in controcorrente acqua pressurizzata: l’anidride carbonica si scioglierà separando così il metano. Si otterrà quindi biometano, un gas con una percentuale di metano superiore al 95%, una fonte di energia completamente rinnovabile.
Al termine del processo di digestione, alla parte solida organica in uscita verrà aggiunto materiale lignocellulosico per ottenere una massa compatta che sarà avviata a una fase di compostaggio da cui si ricaverà compost di qualità, utilizzabile come terriccio per vasi o fertilizzante in agricoltura, come racconta Andrea Ramonda, Amministratore Delegato di Herambiente: "Questo impianto è economia circolare per definizione perché raccoglie i rifiuti dei cittadini e li trasforma in energia. Grazie a questo impianto rispondiamo alle richieste della Commissione europea in tema di riduzione di emissioni. Il processo di fermentazione dei rifiuti dura all'incirca tre settimane, durante le quali i rifiuti emanano un gas che una volta raffinato nel nostro impianto può essere utilizzato come fonte energetica".
La regione Emilia Romagna si candida come capofila nell'ambito dell'economia circolare
Il biometano prodotto dall'impianto del Gruppo Hera potrà diventare carburante per i veicoli a metano e per il trasporto pubblico locale, grazie a partnership con aziende di trasporto pubblico locale e i cittadini potranno muoversi su automezzi totalmente alimentati dal nuovo combustibile green. Si tratta di un'iniziativa quindi che, se replicata, può rappresentare un contributo importante per la strategia energetica nazionale e per il raggiungimento dei target europei. Taglia per questo con orgolio il nastro anche l'assessore all'Ambiente della Regione Emilia Romaga Paola Gazzolo: "Questo impianto è perfettamente allineato con la nostra legge sull'economia circolare. Sia la possibilità di utilizzare il biometano per i trasporti sia la produzione di compost di ottima qualità, di cui la regione Emilia Romagna è già avanti, viene incontro alle esigenze di tutela dell'ambiente. Non solo, grazie a questo impianto e agli altri che seguiranno nella nostra regione otteremo dei benefici anche in termini di costi e risparmi".
Con questo progetto di riconversione e ammodernamento, si interviene su un sito esistente in cui da molti anni è presente e operativo un impianto autorizzato per quantità maggiori rispetto a quelle ora previste a regime e che tratterà esclusivamente rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. I macchinari e le lavorazioni del nuovo impianto saranno al chiuso nei fabbricati, e ciò consentirà di ridurre al minimo l’impatto acustico e odorigeno verso l’esterno. È previsto anche il potenziamento del sistema di trattamento dell’aria dell’attuale impianto di compostaggio per abbattere gli odori prodotti dalle fasi di lavorazione del materiale.