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Economia
Guerra, ripresa italiana a rischio. Franco: previsioni al ribasso delle stime

“L'economia rallenterà, per il Paese potranno esservi revisioni al ribasso sostanziali rispetto alle ultime stime"

La guerra mina la ripresa dell'Italia. “L'economia rallenterà, per il Paese potranno esservi revisioni al ribasso sostanziali rispetto alle ultime stime della Commissione europea, del 4,1%”. E' questo il monito che lancia il ministro dell'Economia, Daniele Franco, dal Bloomberg Italy Forum.

“Non sappiamo quando il conflitto finirà e come, ha spiegato Franco, e questo può influire sulla prospettiva economica dell'Italia su diversi canali: l'interruzione nei flussi commerciali, il crollo dei prezzi delle attività finanziarie e una crescita dei prezzi dell'energia. Quello a cui dobbiamo essere preparati è che l'inflazione crescerà ulteriormente e, oltre alla crescita dei prezzi, potrebbe esserci una riduzione delle materie prime in particolare, ad esempio, per chi ha la necessità di produrre carta e acciaio".

Il ministro ha evidenziato che "dobbiamo perseguire due obiettivi: nel breve termine, è che in questa congiuntura critica è essenziale non perdere l'opportunità del Pnrr. Inoltre, gli investimenti privati nel 2021 sono cresciuti velocemente coprendo completamente le perdite del 2020. Il processo non deve essere interrotto, per questo è importante mitigare l'impatto della crisi energetica con i possibili effetti che ne derivano e per evitare che la crescita dei prezzi energetici incida sulla competitività delle nostre aziende sui mercati internazionali".

Il ministro ha poi sottolineato che, nel medio termine, è importante diversificare le nostre fonti energetiche aumentando gli investimenti nell'estrazione di gas naturale e affrontare il problema dello stoccaggio. E' essenziale assicurare piani e più in generale, riforme e investimenti che devono essere implementate velocemente e concretamente.

"Questi obiettivi di medio termine, ha sottolineato Franco, devono essere le pietre angolari della nostra agenda politica. Inoltre, le implicazioni della guerra in Ucraina hanno evidenziato l'urgenza di affidabili e sicure fonti energetiche rinnovabili: limitare la dipendenza dall'importazione di gas e accelerare la transizione verso l'uso di energie rinnovabili è una scelta che dobbiamo intraprendere velocemente".

Intanto il Comitato economico e finanziario dell’Ue, braccio tecnico del Consiglio dei ministri delle finanze, ha dato il suo via libera all’erogazione all’Italia del prima rata da 21 miliardi del Pnrr. A quanto si è appreso, dopo aver ricevuto anche questa luce verde, l’ok definitivo al versamento della rata dovrebbe essere annunciato dalla Commissione entro le fine del mese.

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