Economia
I Montezemolo fanno affari bestiali: il fondo Charme si prende Animalia
La catena di cliniche veterinaria ha chiuso il 2023 con circa 70 milioni di fatturato. La pet economy in Italia vale quasi 7 miliardi
Animalia va al fondo Charme di Montezemolo
La pet economy in Italia sta diventando sempre più redditizia, e l'ultimo colpaccio di questo nuovo business porta la firma dei Montezemolo, con il fondo di investimenti Charme Capital Partners che ha appena preso le redini della più grande catena di cliniche veterinarie del paese, Animalia.
Dopo una concorrenza alquanto agguerrita, che ha visto in lizza nomi di rilievo internazionale come L Catterton, la belga Rivean Capital o l’americana Oaktree, la catena passa nelle mani dei Montezemolo, nel giro di 2-3 settimane alla Charme capital partners di Luca e Matteo di Montezemolo. Stando a quanto riportato dal Sole 24Ore “l’operazione avverrà attraverso un aumento di capitale all’esito del quale Charme dovrebbe arrivare alla maggioranza della società nata in Brianza. Il fondo fornirà le risorse per accelerare l’aggregazione o l’apertura di nuove cliniche. La gestione operativa andrà in continuità rimanendo nelle mani dei fondatori Antonino Santalucia e Giorgio Romani e alla loro squadra di manager-veterinari”.
L'ascesa di Charme Capital Partners
Fondato nel 2003 da Luca e Matteo di Montezemolo, Charme Capital Partners ha preso piede nel panorama degli investimenti privati con interventi mirati e strategici in diverse aree di mercato. Con un capitale complessivamente investito di circa 2 miliardi di euro raccogliendo quattro fondi, il fondo ha abbracciato settori davvero diversificati che spaziano dalla diagnostica e analisi mediche con Bianalisi alla produzione di munizioni con Fiocchi, passando per tecnologie innovative come quello di Ocs nello sviluppo di software e Igenomix, una realtà spagnola specializzata in test genetici riproduttivi. L'ingresso in Animalia rappresenta quindi un ulteriore rafforzamento del fondo nel settore della salute.
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I numeri di Animalia
Nonostante i bilanci del 2022, con una perdita di 632.295 euro aggravata soprattutto dalla crescita dei costi di produzione, Animalia, nell'ultimo anno, ha raggiunto quota 70 milioni di euro, e le aspettative per la chiusura dell'anno in corso sono ancor più ambiziose, mirando a un target di 100 milioni di euro.
Il gruppo made in Italy è stato fondato a Lissone, vicino Milano nel 2019, da Antonino Santalucia e Giorgio Romani con l’obiettivo di riunire le migliori strutture veterinarie d'Italia offrendo qualsiasi tipo di servizio veterinario, dalla chirurgia ortopedica alla fisioterapia. A meno di un anno dalla nascita, la società contava già 44 strutture veterinarie in 12 regioni, principalmente al Nord, e un team di oltre 750 veterinari.
Nel 2022 ha acquisito 12 cliniche, di cui 4 tra Roma e provincia e 2 in Lombardia. Secondo Il Sole 24 Ore, “l’obiettivo è quello di proseguire il percorso di crescita aggiungendo una trentina di cliniche all’anno”.
I soci e la connessione con Illimity Bank
Curioso è notare come i principali soci di Animalia hanno tutti azioni in Illimity Bank, il gruppo bancario fondato da Corrda Passera. Un quadro di relazioni e investimenti che vanno oltre il settore veterinario, da Luca Pretto Holding a Stefano Cortesi, passando per significative investiture personali.
La Pet Economy sempre più in crescita
L'acquisizione di Animalia da parte di Charme Capital Partners avviene in un momento particolarmente propizio per il settore della pet economy in Italia. Valutata circa 6,8 miliardi di euro, negli ultimi anni il business è stato alimentato da una domanda sempre più crescente di servizi e prodotti dedicati agli animali da compagnia. Un trend accelerato dai periodi di lockdown, che hanno visto un significativo aumento delle adozioni. In questo contesto si spiega anche il successo raggiunto da cliniche veterinarie come quelle di Animalia.