Economia

Il coronavirus riporta il turismo all'anno zero

La pandemia polverizza i ricavi del 2020. Ora rimane solo l'estate

Chiamatelo anno zero. Anzi, il coronavirus riporta il turismo italiano all'ora zero. Tutti gli alberghi di Venezia (non era mai accaduto) sono chiusi. Le vacanze di Pasqua e i ponti di primavera sono saltati. Le prenotazioni per l'estate sono - non è difficile capire perché - al palo.

E il business delle vacanze, un mondo che da solo vale il 5,7% del Pil tricolore, si prepara a fare i conti con una traversata nel deserto da incubo. I numeri parlano da soli: se la pandemia tracimerà sull'estate, scrive oggi Repubblica, includendo ristoranti, trasporti, convegni e fiere, il settore vedrà andare in fumo il 41% delle sue entrate.

Tra il 2020 e il 2021 si aprirà un buco che va da un minimo di 32 miliardi se l'emergenza finirà prima di maggio fino a un massimo di 73 se durerà a lungo. Uno tsunami destinato a travolgere tutto: gli alberghi perderanno fino a 15 miliardi, la ristorazione 11, come le agenzie di viaggi. Il rosso per gli autonoleggi sarà di 5 miliardi mentre le fiere da sole (molte sono già saltate) ne rischiano 2,3.