Economia
Il mercato immobiliare è il traino del Paese. E l'affitto breve...
Il gettito annuo che deriva dalla tassazione sugli immobili tocca i 50 miliardi
Si è tenuto a Roma pochi giorni fa il convegno Nuovi scenari del panorama immobiliare al quale ha partecipato come relatore anche Francesco Zorgno, presidente e founder di CleanBnB. All’evento, presente anche l’On. Catia Polidori Presidente dell’Osservatorio Parlamentare sul mercato immobiliare che ha fatto il punto sulla situazione italiana: “Il settore immobiliare è il traino della nostra economia. Nel 2011 il gettito che derivava dalla tassazione sugli immobili ammontava a 9,5 miliardi, diventati poi 24, nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 nel 2014”. Oggi tocchiamo i 50 miliardi. “Fino a qualche anno fa ereditare un immobile era una fortuna. Adesso è diventato un problema”!
Perché l’affitto breve è una risposta
“In uno scenario in cui i gravami sugli immobili sono particolarmente onerosi e i prezzi di vendita non entusiasmanti, nessuno può permettersi il lusso di avere una seconda casa vuota” ha raccontato Francesco Zorgno. “La locazione a breve termine rappresenta una vera valvola d’ossigeno per il mercato”. Oggi si parla tanto di affitti brevi quando, tutto sommato, si tratta pur sempre di affitto. Non è stato inventato niente di nuovo. Si poteva fare anche 50 anni fa, ma perché è esploso solo oggi? “In realtà, l’affitto breve in Italia è esploso nel 2015 – ha spiegato Zorgno - in concomitanza con l’Expo che non ha riguardato solo Milano, ma ha portato in tutto il Paese un’ondata di persone interessata a soggiorni di pochi giorni e che non potevano contare solo sulla disponibilità della ricettività tradizionale. Il mondo degli affitti brevi in Italia si trova in una posizione molto interessante, nel punto di incrocio tra ampia disponibilità di immobili i cui proprietari sono propensi alle locazioni brevi, e importanti flussi di viaggiatori in cerca di una sistemazione e disponibili a pagare tariffe superiori alla media a fronte di un servizio adeguato. Si tratta di ospiti in arrivo soprattutto dall’estero, e che quindi possono avere disponibilità economiche slegate dalla situazione congiunturale italiana. Ecco la chiave di un settore che funziona”.
Perché adesso?
La parola magica è: flussi. Oggi ci sono molti più flussi di viaggiatori rispetto a qualche anno fa. I motivi? “Voli, treni e pullman low-cost, la possibilità di organizzarsi da soli il viaggio tramite internet. – Ha continuato Zorgno - Tutto questo rende molto più facile, economico e veloce viaggiare, per turismo così come per motivi di lavoro, di studio, familiari o sanitari. Stiamo assistendo a un continuo aumento dei flussi di viaggiatori, soprattutto dall’estero ma anche all’interno del territorio nazionale. Soggetti come CleanBnB devono avere la capacità di intercettare, con un’offerta di ospitalità di elevato livello, questi flussi che rappresentano il motore dell’affitto a breve termine”. In realtà è cambiato anche l’atteggiamento delle persone che vanno in appartamento. “Forse qualche anno fa si soggiornava in appartamento soprattutto per risparmiare, - ha spiegato nel suo intervento il founder di CleanBnB - ma oggi lo si fa perché si vuole vivere un’esperienza diversa, e si è disposti a spendere anche di più se questa esperienza è al livello delle aspettative dell’ospite. Se per una notte il soggiorno in albergo è di norma preferibile, per permanenze più lunghe la tendenza è quella di scegliere l’appartamento. Il settore è tipicamente anticiclico, perché in un momento di generalizzata crisi congiunturale, gli affitti brevi funzionano e portano in Italia denaro dall’estero. Contemporaneamente, vediamo apparire più immobili sul mercato. Non perché prima ce ne fossero meno, ma perché ora i proprietari sono più disponibili ad affittarli a breve termine. Pochissimi oggi si possono permettere di avere una seconda casa vuota; non potendo quindi vendere a valori soddisfacenti, ecco che la messa a reddito di un affitto breve rappresenta una soluzione estremamente semplice ed efficace”.
I vantaggi e i problemi
Ma cosa rende più interessante l’affitto breve rispetto a un affitto tradizionale? “Con la locazione a breve termine si può guadagnare di più e non si corre il rischio di morosità perché l’inquilino paga in anticipo. Lo scorso anno abbiamo gestito circa 13mila soggiorni e non abbiamo avuto nessun problema di questo tipo. A fronte di tanti vantaggi, l’affitto breve è però più complicato da gestire. Bisogna dedicarci tempo, pubblicare e gestire gli annunci, mettere in atto strategie di revenue management con gestione dinamica dei prezzi, occuparsi degli ospiti e accoglierli. Un lavoro che non tutti possono permettersi di seguire; ecco perché sono nati property manager come CleanBnB che gestiscono tutto liberando il proprietario da ogni pensiero. L’affitto breve, inoltre, rappresenta un’ottima soluzione in attesa di una vendita dell’immobile perché il proprietario non è vincolato da un contratto di quattro o di sei anni e può vendere in qualunque momento gli si presenti una buona offerta”.