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Economia
Germania: il vento della destra si diffonde sullo scontento delle politiche migratorie

Regionali in Germania, il vento della destra soffia forte in Turingia e Sassonia

Il vento della destra soffia forte anche sulla Germania sospinto da un qualcosa che i cosiddetti progressisti fanno finta di non capire, e cioè il risentimento forte contro una politica migratoria dimostratasi fallimentare. Il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha vinto un'elezione

Governo Germania in bilico dopo disfatta Turingia 

Il Governo tedesco della coalizione "semaforo" (dai colori rosso, giallo e verde dei partiti che la compongono, socialdemocratici, liberali e ambientalisti), emerso dalle elezioni del 2021 non e' mai stato tanto in bilico: come ampiamente previsto da tutti i sondaggi, le elezioni di ieri nei "laender" orientali di Turingia e Sassonia hanno confermato l'impopolarita' delle forze del Governo di Olaf Scholz. I tre partiti hanno subito una disfatta a vantaggio del partito di estrema destra Alternative fur Deutschland e la Germania si interroga su quali saranno le conseguenze a livello federale, in vista delle elezioni del prossimo anno. Nonostante tutte le polemiche e le accuse di nostalgie naziste a carico di sostenitori e leader, AFD si e' affermato come primo partito in Turingia con il 32,8%, seguito dalla CDU con il 23,6%, dal populista di estrema sinistra BSW (Sahra Wagenknecht Alliance) e dalla Linke. L'Spd di Scholz e' solo quinto partito, con il 6,1% mentre Verdi e Liberali non arrivano nemmeno alla soglia di sbarramento del 5%. Nelle due regioni, il primo partito ha ottenuto oltre il doppio dei voti dei tre di Governo messi assieme. Il cancelliere ha fatto appello a tutte le forze democratiche a non fare alleanze di Governo con Afd a livello locale, relegandolo cosi' a un ruolo di opposizione nonostante la vittoria elettorale.

Turingia e Sassonia sono due dei 16 Stati che compongono la Repubblica federale e i loro 5 milioni di elettori sono meno del 10% dell'elettorato tedesco, pari a 61 milioni di aventi diritto ma il risultato e' un indicatore di quanto potrebbe accadere fra un anno; e' inoltre la prima volta che un partito di estrema destra raggiunge la maggioranza dopo la fine del Terzo Reich, quasi 80 anni fa. La co-leader di Afd Alice Weidel ha definito il successo "storico" come "un requiem per la coalizione di Governo": dopo le prossime elezioni nel land del Brandeburgo, in calendario per il 22 settembre, si dovrebbero indire nuove elezioni, ha sostenuto. "Non ci sara' piu' politica senza Afd", ha aggiunto il suo co-presidente Tino Chrupalla. Proprio in Brandeburgo, la regione dell'Est al centro della quale si trova la capitale Berlino (che pero' fa stato a se') si potrebbe giocare il futuro del Governo Scholz. Qui l'Spd governa dal 1990, subito dopo la riunificazione. Se il premier del Brandeburgo degli ultimi 11 anni, Dietmar Woidke, non venisse rieletto, ci potrebbe essere una resa dei conti interna ai socialdemocratici. Da tempo si parla della possibilita' che il ministro della Difesa Boris Pistorius, molto piu' popolare di Scholz, possa diventare il candidato cancelliere per le elezioni federali del settembre 2025. Se invece dopo il voto in Brandeburgo si dovessero tenere elezioni anticipate a livello nazionale, gli attuali sondaggi mostrano che i partiti del "semaforo" non riceverebbero piu' la maggioranza. I vincitori sarebbero l'AfD e l'Unione conservatrice dei cristiano-democratici (CDU) e della loro controparte bavarese, l'Unione cristiano-sociale (CSU), blocco di opposizione che da tempo chiede le dimissioni del Governo.

regionale. Ora è il primo partito nello Stato orientale della Turingia con il 33% dei voti. E non è tutto perchè in Sassonia, l'AfD è la seconda forza, di poco dietro l'Unione Cristiano-Democratica (Cdu). Tra gli sconfitti  i Socialdemocratici (Spd) del cancelliere Olaf Scholz ( sempre più a rischio) i Verdi e i Liberali Democratici (Fdp). Curiose sono sia la sorpresa di qualcuno sia le paure evocate da questo voto.

Regionali in Germania, nessuno si dovrebbe sorprendere

Nessuno puo’ sorprendersi se la tendenza in Europa e non solo in Europa, (leggasi Nordamerica) sia la paura e il rigetto totale delle politiche migratorie messe in atto da molti Governi guidati da un’Europa "progressista" e a volte un po’ ipocrita. Politiche che da anni hanno scaricato sull’Italia (accordi di Dublino) il peso della prima accoglienza senza peraltro pensare ad un benché minimo piano di vera integrazione dei regolari e di altrettanto vera espulsione degli irregolari. Tra le prime avvisaglie concrete di questo vento di destra ,che vorrebbe perlomeno accoglienza giusta senza compromessi, si sono avute con la vittoria del Governo Meloni. Cosi come per quel voto lo spauracchio ora agitato dai partiti progressisti è quello del ritorno del fascismo se non addirittura del nazismo. AfD , pur con toni che a volte potrebbero apparire sopra le righe , ha ottenuto tanti consensi perchè, senza se e senza ma, vorrebbe un cambio a 360 gradi dell’accoglienza.

Regionali in Germania, tanti altri Paesi europei e non solo vorrebbero un cambio di rotta 

Ma non solo in molti paesi vicini come Ungheria, Austria e Slovacchia (solo alcuni esempi), il vento destrorso agita molti ma pure la Spagna di Sanchez sembra ormai stufa degli aumenti di sbarchi e della politica del Governo che giustifica i migranti illegali e non sostiene gli stessi spagnoli . Per il Presidente Sanchez i migranti sono una risorsa, senza compromessi. Nonostante l’opposizione della Chiesa e dei vescovi tutti ( che però tengono ben chiusi i confini del Vaticano) contro questo vento il virus di una politica più giusta verso i regolari e più dura verso i migranti irregolari sembra diffondersi a macchia d’olio. Pur con






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