Economia

Imprese lombarde incubo delle banche. Non restituiti oltre 38 mld di prestiti

di Redazione Economia

Lo rileva il report del Centro studi di Unimpresa sui non performing loans (npl), stilato sulla base dei dati della Banca d’Italia

"I crediti deteriorati delle imprese - commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora - vanno tenuti sotto controllo per due ragioni: la prima è che la liquidità concessa a tassi variabili è soggetta ad aumenti delle rate e questo vuol dire, nel tempo, maggiori difficoltà nell'onorare le scadenze relativi ai rimborsi; il secondo motivo riguarda i tassi in crescita sui nuovi prestiti cioè condizioni di accesso al credito sempre più sfavorevoli per le imprese. Si tratta di un mix pericolosissimo per l'economia italiana, un allarme liquidità che mi pare fortemente sottovalutato. L'azione del governo sulle banche, con la tassa sugli extraprofitti, oltre a portare gettito aggiuntivo nelle casse dello Stato, deve servire anche come moral suasion nei confronti dei vertici del sistema bancario affinché cambino atteggiamento e siano più attenti alle esigenze delle imprese".

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Continuando con la classifica, al quarto posto troviamo la Toscana con 2,7 miliardi (7,3%): 1,1 miliardi sono sofferenze, 1,5 miliardi inadempienze probabili e 79 milioni rate scadute. Quinta posizione per il Veneto con 2,6 miliardi (7,1%): 1 miliardo sono sofferenze, 1,4 miliardi inadempienze probabili e 73 milioni rate scadute.

Si salta poi al Sud, in Campania dove i crediti ammalorati valgono in tutto 2,2 miliardi (5,9%): 981 milioni sono sofferenze, 1,1 miliardi inadempienze probabili e 126 milioni rate scadute. Si torna al Nord, Piemonte e Valle d'Aosta con 2 miliardi (5,4%) di arretrati totali: 919 milioni sono sofferenze, 1 miliardo inadempienze probabili e 81 milioni rate scadute. Nuovo balzo nel Mezzogiorno con gli 1,8 miliardi di Puglia e Basilicata (4,8%): 743 milioni sono sofferenze, 983 milioni inadempienze probabili e 93 milioni rate scadute. Segue la Sicilia con 1,5 miliardi (4,1%); 693 milioni sono sofferenze, 784 milioni inadempienze probabili e 72 milioni rate scadute. Il ritorno nel settentrione è in Trentino Alto Adige con 1,3 miliardi (3,5%): 253 milioni sono sofferenze, 1 miliardo inadempienze probabili e 20 milioni rate scadute.