Economia

Gas ed energia spingono l'inflazione in Europa, ma l'Italia resta stabile: a dicembre prezzi a +1,3%

Nell’Eurozona l’indice dei prezzi risale al 2,4% nell’ultimo mese del 2024

di redazione economia

Eurozona: inflazione dicembre 2,4%; Italia seconda più bassa

L'inflazione annuale nell'area dell'euro dovrebbe essere del 2,4% a dicembre, in aumento rispetto al 2,2% di novembre, secondo una stima flash di Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Considerando le principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, si prevede che i servizi avranno il tasso annuale più elevato a dicembre (4,0%, rispetto al 3,9% di novembre), seguiti da cibo, alcol e tabacco (2,7%, stabile rispetto a novembre), beni industriali non energetici (0,5%, rispetto allo 0,6% di novembre) ed energia (0,1%, rispetto al -2,0% di novembre). Tra gli Stati, i valori più alti si registrano in Croazia (4,5%), Belgio (4,4%) ed Estonia (4,1). L'Italia è all'1,4% (il secondo più basso dopo l'Irlanda, 1%); la Germania al 2,8 e la Francia all'1,8%. 

Inflazione, a dicembre +1,3% su base annua e +0,1% sul mese

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di dicembre evidenziano un indice generale di inflazione stabile con un +1,3% su base annua, mentre il carrello della spesa segna un rallentamento con un +1,9% su base tendenziale rispetto al +2,3% della rilevazione precedente. Lo afferma Federdistribuzione aggiungendo che i dati relativi ai prezzi del mese di dicembre confermano un andamento stabile dell’inflazione. In un contesto congiunturale caratterizzato ancora da uno scarso dinamismo dei consumi e dalla propensione al risparmio da parte delle famiglie, su cui pesa un basso livello di fiducia per i prossimi mesi anche per effetto delle criticità dello scenario geopolitico attuale, è atteso qualche segnale positivo dall’andamento delle vendite durante i saldi invernali.

Rimane cruciale migliorare il clima di fiducia delle famiglie, con l’obiettivo di dare impulso al rilancio della domanda interna, fondamentale per la sostenibilità economica del Paese; positivi, a tal fine, gli interventi a sostegno dei redditi più bassi contenuti nella legge di Bilancio. In questo scenario, prosegue l’impegno delle imprese dalla Distribuzione Moderna nel garantire un’offerta di qualità accessibile a tutti. Il settore ricopre un ruolo primario nello sviluppo economico nazionale attraverso investimenti che generano ricadute positive per l’occupazione, l’innovazione e il sostegno delle filiere del Made in Italy, contribuendo anche alla rigenerazione urbana e al contrasto alla desertificazione commerciale.

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Inflazione: Codacons, in 2024 ha pesato per 448 euro a famiglia

"Si confermano i rincari di Natale sulle tasche degli italiani, con i prezzi al dettaglio che in alcuni comparti come alimentari, trasporti e turismo, hanno registrato nell’ultimo mese un sensibile rialzo". Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. "Per quanto riguarda il mese di dicembre", prosegue il Codacons, "a fronte di una inflazione stabile all’1,3% si registra una sensibile crescita dei listini alimentari, con i prezzi di cibi e bevande che salgono su base annua in media del +2,2%, mentre il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione segna un +2,9%, più del doppio dell’inflazione media nazionale".

"Aumenti di prezzi e tariffe che hanno interessato proprio voci legate alle feste di fine anno, aggravando la spesa natalizia delle famiglie", commenta l'associazione. "Allargando lo sguardo all’interno 2024, invece, i prezzi al consumo registrano una crescita media dell’1,0%, che si aggiunge al +5,7% fatto registrare l’anno precedente, a dimostrazione di come i listini al dettaglio, dopo l’escalation causata dalla guerra in Ucraina e dal caro-energia, continuino a salire", prosegue il Codacons.

"Questo significa che nel 2024 una famiglia con due figli ha dovuto subire un aggravio di spesa pari a +448 euro su base annua a causa dell’aumento di prezzi e servizi (+329 euro la famiglia tipo), nonostante non sussistano più le condizioni che nello scorso biennio hanno spinto al rialzo i listini". "I prezzi al dettaglio in Italia anziché scendere continuano a salire senza sosta, con aumenti che si aggiungono ai fortissimi rincari registrato lo scorso biennio", afferma il presidente Carlo Rienzi. "Incrementi che colpiscono spese primarie come gli alimentari, incidendo sui redditi e sui consumi delle famiglie, il tutto nel totale immobilismo del governo che ancora non ha adottato alcuna misura per calmierare l’inflazione”.