Italo, affare per Montezemolo. Il patrimonio sale a quasi 360 milioni
Ecco quanto hanno guadagnato i soci di Ntv dalla vendita agli americani di Gpi
Alla fine Italo ha saltato la fermata a Piazza Affari: al termine di un lungo Cda i soci di Italo - Nuovo Trasporto Viaggiatori Spa hanno deciso, ieri sera, di accettare l’offerta presentata da Global Infrastructure Partners III funds (Gpi) per un controvalore complessivo dell’operazione di 1,980 miliardi (più i circa 440 milioni di euro di debiti). Ma quanto intascano i soci di Italo - Ntv?
Posto che Gpi ha confermato l’opzione agli attuali azionisti della compagnia di trasporti ferroviari ad alta velocità di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita sulla base della medesima valutazione, opzione a cui potranno aderire “uno o più azionisti, fermo restando il limite massimo del 25%” (il che sembra confermare l’indiscrezione che soci finanziari come Intesa Sanpaolo, Generali e Peninsula Capital non siano interessati a restare), l’offerta di Gpi significa un incasso pari a 380 milioni per la banca guidata da Carlo Messina, di 289 milioni per l’assicuratore triestino e di oltre 253 milioni per il fondo legato ad investitori mediorientali.
Il patron di Tod’s, Diego Della Valle, si metterà invece in tasca fino a 344,5 milioni, l’ex numero uno di Confindustria (e di Ferrari), Luca Cordero di Montezemolo, incasserà 245,5 milioni, Gianni Punzo, “papà” dell’interporto e del Cis di Nola, staccherà un assegno da 158 milioni abbondanti, l’imprenditrice e investitrice milionaria Isabella Seragnoli (a cui fanno capo anche pacchetti in Mediobanca, Tamburi Investment Partners, Marcolin e Interpump) porterà a casa quasi 115 milioni, l’ex numero uno di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, riceverà un assegno da quasi 100 milioni e il patron di Brembo, Alberto Bombassei, uno da 95 milioni. Soldi che potranno come detto essere in parte reinvestiti in Italo stessa o in nuovi progetti, ma che di sicuro andranno a irrobustire ulteriormente patrimoni già piuttosto pingui.
Nel caso di Luca Cordero di Montezemolo, ad esempio, oltre alla partecipazione in Italo - Ntv si possono contare anche quelle che fanno capo a Charme Investments, in cui Montezemolo è presente tramite la holding finanziaria Fisvi (il cui 99,95% fa capo al The B Trust, il trust inglese della famiglia Montezemolo), oltre ad un ricco patrimonio immobiliare che comprende l’Azienda Agricola Fungarino, immobili a Cortina e Roma, il 33% dell’immobiliare torinese Olympic Re e il 18% di Italiana Tabacchi (produttrice del sigaro “Toscano”).
Vendute nel 2014 Poltrona Frau agli americani di Haworth (con una plusvalenza di 161,6 milioni di euro) e Octo Telematics ai russi di Renova e nel febbraio del 2016 Bellco agli americani di Medtronic, Charme ha poi ripreso a fare investimenti dal luglio di quello stesso anno, rilevando il 75% della spagnola Igenomics (diagnotica genetica prenatale), il 60% della concessionaria inglese di auto di superlusso JD Classic e l’84% di Atop (macchine automatiche per il processo e il confezionamento di farmaci), in questo caso tramite un veicolo finanziario compartecipato da Ima.
L’ultimo “colpo” di Charme III, il terzo e finora ultimo fondo d’investimento dei Montezemolo, la cui dotazione finanziaria è di 650 milioni, è stato a inizio anno l’acquisizione del 60% di Fiocchi Munizioni, per una cifra che le indiscrezioni indicano tra i 220 e i 250 milioni, come dire una cifra analoga a quella che ha appena incassato da Montezemolo, il cui patrimonio nel 2015 era stimato attorno ad “appena” 112 milioni di euro, ma che ormai vale almeno il triplo.
Luca Spoldi