Economia

La bomba Bce sulle banche italiane. Francoforte a gamba tesa su Conte

Nelle sale operative non hanno dubbi: la ricostruzione del Sole 24 Ore sul diktat della Vigilanza unica sulla totale svalutazione in sette anni delle sofferenze da parte di tutte le banche italiane è stata "ispirata" da Siena. Istituto che ieri, dopo la diffusione al mercato del contenuto della bozza della lettera Srep dell'authority presieduta dall'italiano Andrea Enria su redditività e patrimonio (Mps è stata costretta a comunicare, in quanto deve bussare alle porte degli investitori con l'emissione di un covered bond da circa 750 milioni di euro), è tornato ad essere colpito pesantemente dalle vendite in Borsa. 

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Il nuovo responsabile della Vigilanza unica della Bce Andrea Enria

Per attenuare l'impatto e allargare il mirino al sistema tricolore, raccontano i retroscenisti che seguono le sorti delle banche nazionali, da Mps è stato "suggerito" al quotidiano di Via Monterosa che le lettere della Vigilanza sono state mandate a inizio dicembre a tutti gli istituti italiani.

E così, in effetti, è stato, perché la Vigilanzia di Andrea Enria che si è appena insediato al posto di madame Danièle Nouy ha inviato la bozza della lettera Srep a tutte le 120 banche europee che sovraintende, con le indicazioni cucite a misura per ogni istituto di credito Ue. 

C'è chi dice che la Vigilanza abbia proceduto in questo modo con tre mesi di anticipo, perché in Italia, Paese nel Vecchio Continente in cui il sistema bancario è stato più colpito di altri dalla piaga dei non performing loan, con la recessione economica che sta facendo capolino in Italia, il bubbone delle sofferenze rischia di tornare a formarsi e ad esplodere di nuovo, con tutte le conseguenze negative del caso sull'andamento dei titoli in Borsa e sui bilanci appena ripuliti. 

Antonio Patuelli (pres. Abi), Giovanni SabatiniIl presidente dell'Abi Antonio Patuelli
 

Fatto sta che, come ha sentenziato anche il report di Mediobanca Securities, l'approccio della Vigilanza della Bce rischia di avere l'effetto di un cerino acceso gettato in un pagliaio.

Le banche italiane vengono infatti da un anno nero in Borsa per la febbre dello spread alimentata anche dello spettro della procedura d'infrazione sui conti pubblici italiani gestiti dal governo gialloverde. Esecutivo su cui, per buona parte del 2018, sono aleggiati i sospetti di euroexit. Difficoltà che si è aggiuta alle sette fatiche degli istituti di credito tricolore per lo smaltimento del monte di sofferenze accumulato in bilancio durante gli anni della lunga crisi. 

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In più, sullo sfondo, in Italia ci sono le forti criticità emerse su Banca Carige e su Banca Popolare di Bari, gruppo quest'ultimo che, secondo i più pessimisti, potrebbe fare la fine della disastrate Popolare di Vicenza e Veneto Banca finite a Intesa-Sanpaolo per un euro, con i risparmiatori che si sono visti azzerati il valore delle azioni e delle obbligazioni. 

Insomma, lo scenario per l'esecutivo Lega-M5S con le elezioni europee alle porte è critico. Devono leggersi in questo modo gli strali indirizzati immediatamente a Francoforte dal segretario del Carroccio Matteo Salvini.

"E' nuovo attacco della vigilanza Bce al sistema bancario italiano e a Mps. Un atteggiamento prevaricatore che scavalca, aggravandole, le recenti decisioni della Commissione europea" sul tema Npl. La Borsa ha iniziato a sentire nuovamente l'odore di bruciato e ha mollato nuovamente i titoli bancari italiani. L'incendio è appena partito.