Economia

La Francia rilancia il settore industriale, investiti 150mln per le imprese

di Lorenzo Goj

Il Primo ministro Jean Castex ha annunciato 150 milioni di euro per il programma “Territoires d’industrie”, in modo da aiutare le imprese più colpite dal Covid

Francia, in arrivo investimenti per 150 milioni alle PMI colpite dal Covid

Lo ha annunciato senza mezzi termini Jean Castex ieri, all’inaugurazione del Salone Global Industrie di Lione, uno dei primi eventi francesi riaperti in presenza del pubblico. Il primo ministro di Macron, ha affermato che l’Esagono deve invertire la tendenza alla deindustrializzazione che l’ha portato a scendere, in poco più di 30 anni, da 5.3 a 3.2 milioni di lavoratori, con un parallelo calo della quota sul PIL dal 22% al 13%.

Il ministro dell’Industria Agnès Pannier-Runacher, tra gli applausi di un “parterre” di imprenditori, ha citato, nell’occasione, la frase magica: “Un choc de réindustrialization”, aggiungendo che la diminuzione del 40% dell’anidride carbonica è cosa buona e giusta, “ma che è stata ottenuta a scapito del settore industriale”. Ora, pur mantenendo l’impegno ecologista, è il momento di invertire la rotta.  

Castex ha parlato, addirittura, della prossima quinta Rivoluzione industriale della storia francese, ribadendo che saranno privilegiati i settori “verdi”, ma che non saranno trascurati nemmeno i comparti più tradizionali, come, ad esempio, gli accessori della moda e l’industria farmaceutica.

Il primo ministro ha annunciato ulteriori 150 milioni di euro per il programma “Territoires d’industrie”, finalizzato ad aiutare le imprese più danneggiate dal Covid. Ha inoltre vantato i risultati degli stimoli all’apprendistato, tradotti in 500.000 nuovi contratti: un record storico per la Francia.

“In realtà”, commenta il sociologo ed esperto di comunicazione italo-svizzero Nestar Tosini, “fa capolino il sospetto che si tratti di dichiarazioni preelettorali (fra 8 mesi si terranno le attesissime “presidenziali”), continua Tosini. “La ricetta di Castex non brilla per originalità: digitalizzazione delle PMI, modernizzazione dell’agro-alimentare, aiuti mirati al settore aeronautico e automobilistico per favorirne la decarbonizzazione e, infine, riciclaggio di metalli e altri materiali sono tutte proposte sentite e risentite”.

In effetti, la stampa transalpina si è divisa. Se Le Figaro sembra dare credito all’intervento di Castex e del suo ministro dell’Industria, Le Monde, invece, ironizza sul fatto che, a un anno di distanza dal dispositivo da 100 miliardi di euro lanciato nell’autunno 2020 per aiutare l’economia francese a uscire dalla crisi della pandemia, l’Eliseo ha già annunciato un nuovo piano: “France de 2030

I commenti più malevoli parlano di un esecutivo che non è in grado di tenere la rotta. E, i ben informati, giurano su un braccio di ferro condito da riunioni “incandescenti” tra Bruno Le Maire, il Signore di Bercy (sede del Ministero dell’Economia), intenzionato a non allargare i cordoni della Borsa, e Castex che, coadiuvato da un pugno di Ministri fedelissimi, spinge invece per una politica attenta più all’espansione economica che ai vincoli di bilancio.