Economia
La Perla, esteso il sequestro del marchio anche al ramo inglese della società
Accolta l'istanza per fermare la liquidazione nel Regno Unito, un ulteriore passo positivo per il salvataggio del colosso della lingerie di lusso
La Perla: dopo il marchio, anche la società Management Uk sotto sequestro giudiziario
Il giudice designato dal Tribunale di Bologna, Maurizio Atzori, ha accolto la richiesta di estensione del sequestro del marchio a tutto l'asset societario di La Perla Management Uk. Luca Mandrioli e Andrea Monari sono stati nominati custodi per la gestione della società. L'istanza è stata presentata da Filctem Cgil e Uiltec Uil, rappresentati dagli avvocati Bruno Laudi e Francesco Pizzuti, a difesa dei lavoratori di La Perla Management UK Ltd, al fine di prevenire la liquidazione e la vendita del marchio, precedentemente annunciati in una comunicazione da parte dei liquidatori inglesi.
"Peraltro la scelta dei liquidatori inglesi - scrive il sindacato - potrebbe avere gravi conseguenze per La Perla Manufacturing srl perché, come risulta dai fascicoli della procedura, tra le società è stato stipulato un Framework Manufacturing Agreement che obbliga La Manufacturing a vendere i prodotti realizzati con i marchi “La Perla” unicamente alla Controllante. Conseguentemente, l’eventuale liquidazione totale della Controllante determinerebbe, a cascata, l’impossibilità della prosecuzione dell’attività della Controllata, con successiva inevitabile liquidazione e perdita di valore nanche di quest’ultima società, fino al licenziamento di tutti i dipendenti."
"Col provvedimento oggi assunto" - aggiunge Filtcem-CGIL -"si sta quindi finalmente cercando di bloccare, definitamente, le azioni che vogliono intraprendere i liquidatori inglesi e che non tengono conto, come ha rilevato anche il giudice nella sua motivazione, della tutela occupazionale italiana. Ancora oggi sono le lavoratrici la Perla che, ostinatamente, attuano tutte le strategie di tutela della continuità di una realtà aziendale che è sotto scacco delle conseguenze della finanza speculativa attuata dal fondo Tennor e dal finanziere Lars Windhorst".
"I danni causati dalla bulimia di una finanza non cessano, nonostante il sequestro preventivo della realtà produttiva e del marchio avvenuto a pochi giorni di distanza dalla prima udienza di Dicembre; adesso ci vediamo costretti a difenderci dalle manovre che provengono da Londra e che sembrano ancora non voler tenere insieme il destino del marchio con quello delle maestranze - aggiunge il sindacato -continuando a dimostrare che l’interesse principale dell’immediata soddisfazione dei creditori londinesi prevale sulla tutela dell’economia reale e dunque dell’apparato produttivo del nostro sistema economico. Riteniamo che Ministero e Regione debbano far sentire con estrema determinazione il peso delle Istituzioni Italiane per evitare che il Gruppo La Perla cessi per becere speculazioni finanziarie dal corto respiro".